Missione giapponese: essere cattolici in Asia

Giappone

Foto di Roméo A. su Unsplash

Il senso della missione giapponese. Nel 2019, dal 23 al 26 novembre, durante il suo viaggio apostolico, Papa Francesco ha visitato il Giappone. Il Santo Padre ha avuto una visita privata con l’Imperatore Naruhito, ha pronunciato discorsi sulle armi nucleari. E ha reso omaggio ai martiri. Il viaggio apostolico ha fortemente contribuito alla visibilità della Chiesa Cattolica negli ambienti politici, intellettuali e culturali del Paese, consentendo al cittadino medio di differenziare la Chiesa dalle altre numerose denominazioni cristiane presenti. Tuttavia, la popolazione normalmente fa fatica a distinguere i cattolici dai cristiani di altre denominazioni. In occasione della visita “ad limina” dei vescovi del Giappone, l’agenzia missionaria vaticana Fides ha dedicato un dossier alla Chiesa giapponese. La Chiesa cattolica in Giappone conta oggi 419.414 cattolici , su una popolazione di 125 milioni di abitanti (circa lo 0,34%). Il personale missionario è composto da 459 sacerdoti diocesani, 761 sacerdoti religiosi, 135 fratelli religiosi, 4.282 religiose e 35 seminaristi maggiori. La Chiesa giapponese, presente sul territorio con tre Province ecclesiastiche, nelle quali sono raggruppate le 15 Diocesi, pur essendo una piccola realtà numerica, gestisce numerosi istituti di educazione (828 secondo i dati dell’Annuario Pontificio 2023) e di beneficienza (653).

Fonte: Vatican News

Chiesa giapponese

La popolazione cattolica è generalmente in calo (dieci anni fa, nel 2014 i cattolici erano 439.725). Ma nelle diocesi di Saitama, Naha e Nagoya, si registra il dato di una leggera crescita. La comunità cattolica in Giappone, inoltre, si avvale di circa 500 mila fedeli stranieri. Tra gli immigrati provenienti da nazioni asiatiche, dal Sud America, dall’Europa. La Chiesa ha assunto la missione di “accogliere i migranti, di rinnovare insieme la società giapponese e procedere verso una società e una comunità ecclesiale multiculturale“. Tuttavia la presenza della numerosa comunità di cattolici stranieri costituisce una sfida aggiuntiva per la Chiesa locale, che avverte anche il bisogno di preservare una identità cattolica giapponese. Il servizio pastorale verso i giapponesi e gli gli stranieri richiede discernimento e saggezza. E la “convivenza multiculturale”, fondata sull’unità in Cristo Gesù, è sempre un impegno comunitario e un punto di arrivo.

Giacomo Galeazzi: