La guerra e la pandemia al centro dell’Assemblea nazionale delle Misericordie

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Domenico Giani descrive le conseguenze socio-economiche della pandemia. Il Progetto “HOPE” è coordinato e realizzato dalle Misericordie. Grazie al supporto del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. “Abbiamo creato una struttura volta al miglioramento delle condizioni di vita di persone svantaggiate“, spiega il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie.

Misericordie al servizio degli ultimi

Dalla pandemia alla guerra in Ucraina. Un anno denso di sfide quello delle Misericordie d’Italia. L’organizzazione caritativa è nata a Firenze nel 1244. E in piena emergenza Ucraina si è riunita in Assemblea nazionale a Roma. “La tragedia umanitaria ha duramente colpito i fratelli e le sorelle ucraine- afferma il presidente Domenico Giani-. Siamo impegnati sin dall’inizio. Per dare supporto alla popolazione su molteplici ambiti. La raccolta di aiuti che ha avuto una grandissima risposta da parte degli italiani. Il trasporto dei civili. Direttamente verso i confini di Polonia e Ucraina. Anche attraverso il DisEvac. Il servizio volto all’evacuazione in emergenza di persone fragili, disabili o con specifiche necessità. Attivato tramite il Dipartimento della Protezione Civile. E anche con un ponte aereo da Milano. In collaborazione con il Cisom. inoltre svolgiamo le operazioni di esfiltrazione. Il Volo Ita, organizzato insieme alla Federazione toscana ed al Coordinamento Fiorentino. Con il quale abbiamo portato in Italia anche il gruppo di Orfani di Leopoli della Fondazione Ridni“.

Orrore della guerra

Conclude Giani, “nei primi giorni di marzo ho potuto vedere con i miei occhi l’orrore della guerra. In occasione del viaggio compiuto fino a Leopoli. Dove ho incontrato il sindaco della città. Insieme alla Fondazione Ridni. E’ fondamentale il grande lavoro dei volontari delle Misericordie italiane”.

Giacomo Galeazzi: