Il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, ha informato che Papa Francesco ha incontrato ieri sera in Vaticano, in forma privata, la sindaca di Madrid, Manuela Carmena, e la sindaca di Barcellona, Ada Colau, con il fondatore di Open Arms, Oscar Camps. “Durante il cordiale colloquio si è parlato in particolare del tema dell'accoglienza dei migranti“, riferisce Gisotti.
Cos'è Open Arms
L'ong Proactiva Open Arms è nata nel 2015 su iniziativa del catalano Oscar Camps con l'intento di soccorrere le imbarcazioni di migranti nel mar Mediterraneo. L'organizzazione si finanzia, come si legge sul sito ufficiale, quasi esclusivamente attraverso donazioni private (il 96% del totale, tra cui piccoli donatori ma anche grandi magnati). Il restante 4% arriva da altre organizzazioni e amministrazioni locali. Negli anni è diventata una delle maggiori organizzazioni ad occuparsi di questo tema, finché l'estate scorsa, con la decisione del Ministero dell'Interno italiano di chiudere i porti alle navi delle ong, le sue attività si sono quasi azzerate. L'ultimo scontro tra Open Arms e Viminale si è verificato nel dicembre scorso, quando un'imbarcazione dell'ong chiedeva di attraccare in un porto italiano; la risposta del ministro Matteo Salvini fu questa: “La nave Open Arms, di Ong spagnola con bandiera spagnola, ha raccolto 300 immigrati e ha chiesto un porto italiano per farli sbarcare, dopo che Malta (dopo aver fatto giustamente sbarcare una donna e un bambino) ha detto di no. La mia risposta è chiara: i porti italiani sono chiusi! Per i trafficanti di esseri umani e per chi li aiuta, la pacchia è finita”.
I precedenti incontri tra Camps e il Papa
Da quando è sul soglio pontificio Jorge Mario Bergoglio, non è la prima volta che Camps si reca in visita in Vaticano. Era già accaduto nell'aprile 2017, come riportarono alcuni media che si occupano di questioni vaticane. Nel maggio 2016, invece, il Pontefice aveva ricevuto in Udienza una delegazione di Open Arms, che in quell’occasione consegnò al Vescovo di Roma il giubbotto salvavita appartenuto a una bambina siriana di sei anni, fuggita dalla guerra e morta in mare, durante il viaggio verso l’isola greca di Lesbo.