Messico, la tutela dell’episcopato per chi fugge dalla povertà

Logo Interris - Messico, una catena umana lungo il confine per protestare contro il muro di Trump

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Messico, una catena umana lungo il confine per protestare contro il muro di Trump

In Messico la Chiesa soccorre chi fugge dalla povertà. E’ in corso un’ondata di emigranti haitiani nello stato di Veracruz. Molti di loro vengono da Tapachula. Ai confini con il Guatemala. E la Chiesa cattolica invoca e testimonia solidarietà e rispetto per queste persone in transito nel territorio messicano. Il vescovo della diocesi di Veracruz chiede alle autorità di non trattare i migranti come criminali.

Sos Messico

Monsignor Carlos Briseño mette in guardia dalle violazioni dei diritti umani. “Sono famiglie che fuggono dalla povertà e dai problemi del loro Paese. Hanno diritto ad essere trattate con dignità”. Perciò le diverse parrocchie, per quanto è loro possibile, offrono un aiuto concreto ai migranti. Ad esse si aggiungono gruppi di cristiani e cattolici. In nome dell’assistenza umanitaria, offrono anche loro sostegno di vario genere. Con cibo. Vestiti. Medicine. O alloggio.

Protezione

Spiega il presule all’agenzia missionaria vaticana Fides: “La posizione della Chiesa è chiara. Proteggere la vita di queste persone. E aiutarle mentre sono sulla nostra terra. Ogni essere umano richiede umanità. I centri di accoglienza per migranti appartengono alla Chiesa. Dunque c’è l’impegno di tutelare queste persone. E soprattutto, di aiutarle a dare un senso alla loro vita”. I diritti umani sono in pericolo anche al di là della frontiera. Negli Usa i mass media hanno diffuso nei giorni scorsi immagini sconvolgenti. Agenti della polizia di frontiera statunitense a cavallo. Mentre usano la frusta contro i migranti che chiedono asilo al confine col Messico.

Paola Anderlucci: