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Messaggio del Papa ai brasiliani: “Impariamo dalla generosità delle persone semplici”

“Indipendentemente dal grado di istruzione o di ricchezza, ogni persona ha qualcosa con cui può contribuire alla costruzione di una civiltà più giusta e fraterna”. Lo ha detto Papa Francesco nel videomessaggio al popolo brasiliano – proiettato poco prima della mezzanotte sui maxi-schermi allestiti lungo la spiaggia di Copacabana – in occasione dei festeggiamenti per il nuovo anno e per l’inizio delle celebrazioni per i 450 anni di Rio de Janeiro. Nel suo discorso il Pontefice si è soffermato anche sull’accensione del nuovo sistema di illuminazione della statua del Cristo del Corcovado, “come fece il Beato Papa Paolo VI cinquant’anni fa, che simboleggia la luce che il Signore vuole accendere nelle nostre vite”. La “venerabile storia” di un “popolo coraggioso e gioioso che non si è mai lasciato abbattere dalle difficoltà” e la bellezza di Rio de Janeiro non impediscono di notare alcune contraddizioni: “Da un lato, il contrasto generato da grandi disparità sociali: opulenza e miseria, ingiustizie, violenze… Dall’altro, abbiamo ciò che potremmo chiamare ‘le città invisibili’, ovvero gruppi o territori umani che possiedono tratti culturali particolari”.

“Gesù, il Redentore – ha continuato il Santo Padre – non ignora i bisogni e le sofferenze di quanti sono qui, sulla terra! Le sue braccia aperte ci invitano a superare queste divisioni e a costruire una città unita dalla solidarietà, la giustizia e la pace”. Secondo il successore di Pietro la “via da seguire” è non restare “a braccia conserte”, ma cercare il “dialogo costruttivo” tra le generazioni e “nel popolo”. “Tutti possono imparare molto dall’esempio di generosità e solidarietà delle persone più semplici – ha osservato – da quella saggezza generosa del sapere ‘allungare l’acqua dei fagioli’, (in italiano ‘allungare il brodo’) di cui il nostro mondo ha tanto bisogno”. Il Papa ha concluso il messaggio dicendosi certo che la “Città meravigliosa” abbia molto da offrire al Brasile e al mondo e facendo sue le parole pronunciate da Paolo VI il primo gennaio 1965: che “questa luce, illuminando la città di Rio de Janeiro, si diffonda per tutto il Brasile”.

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