Sono 42.220 i sacerdoti attivi in Italia: uno ogni 1.487 abitanti. Il loro numero è in calo: nel decennio 2006-2016, per limitarci a uno dei tanti indicatori possibili, i seminaristi sono scesi del 18,6 per cento. I 372 presbiteri ordinati l'anno scorso non bastano a prendere il posto di quelli deceduti. Cosa significa essere preti oggi? Famiglia Cristiana dedica loro una lunga inchiesta: dati, testimonianze, commenti di esperti. Un viaggio da Nord a Sud per raccogliere le storie, di chi, giovane, è stato appena ordinato, di chi invece ha cent'anni esatti e da 75 esercita il ministero, e di chi, infine, don Nicola Pacetta, vedovo, padre e nonno, è diventato sacerdote a 73 anni. Don Michele Gianola, direttore dell'Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazione della Cei, invita ad andare oltre i numeri, pur importanti, e sprona tutti a cambiare prospettiva: “Chi tra noi adulti intende la vita come vocazione? Chi pensa davvero che le nostre scelte quotidiane sono da vivere nella relazione con Dio? Quanti invece ritengono che la 'vocazione' riguardi soltanto i preti e le suore e che non abbia molto a che fare con la vita?”. C'è da preoccuparsi per il calo delle vocazioni? “Non bisogna farne un dramma”, conclude don Gianola: “Gli ordinati sono ben consapevoli delle sfide quotidiane”. Ad allargare lo sguardo dall’Italia al mondo la situazione è complessa. Meno sacerdoti ma più motivati.
Vocazioni e battesimi
Il Vaticano pubblica l’Annuario pontificio e l’Annuario statistico – scrive il vaticanista Iacopo Scaramuzzi su Vatican Insider -. Nel Duemila erano il 17,3%. I sacerdoti passati a 414.582 l’anno scorso. Soffrono Americhe ed Europa. Chiesa, crescono i cattolici nel mondo: sono il 17,7% della popolazione. I cattolici sono il 17,7% della popolazione mondiale, un miliardo e 313 milioni su 7 miliardi e 408 milioni di esseri umani. È quanto registra il Vaticano nell’Annuario pontificio 2019 e dell’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2017 dall’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa. Si tratta della stessa percentuale dell’anno precedente, in lieve crescita rispetto al Duemila (17,3%)”. Su una popolazione mondiale di 7 miliardi e 408 milioni di persone, si legge in una sintesi dei dati contenuti nei volumi pubblicati ogni anno dalla Libreria Editrice Vaticana, i cattolici battezzati sono un miliardo e 313 milioni, pari al 17,7%, così distribuiti per continente: 48,5% nelle Americhe, 21,8% in Europa, 17,8% in Africa, 11,1% in Asia e 0,8% in Oceania. L’andamento, osserva Scaramuzzi, cambia da regione a regione: se la crescita della popolazione mondiale tra il 2016 e il 2017 è stata dell’1,1%, i cattolici sono cresciuti più della media in Africa (+2,5%) e Asia (+1,5%), meno nelle Americhe (+0,96%) e Europa (+0,1%). Prendendo in considerazione continente per continente, i cattolici sono il 63,8% degli americani (più nel dettaglio, il 24,7% dei nord-americani, l’84,6% dei centro-americani e l’86,6% dei sud-americani), il 39,7% degli europei, il 19,2% degli africani e il 3,3% degli asiatici. Per fare un raffronto di più lungo periodo, lo stesso Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa rendeva noto che nel Duemila su una popolazione mondiale di sei miliardi e 47 milioni di persone, i cattolici battezzati erano un miliardo e 50 milioni, pari al 17,3%. All’epoca, il continente americano raccoglieva il 49,4% dei cattolici dell’intera Terra, mentre in Europa viveva il 26,7% dei cattolici, in Africa il 12,4%, in Asia il 10,7% e in Oceania il 0,8% dei cattolici del mondo. Dieci anni dopo, nel 2010, i cattolici risultavano essere il 17,5% della popolazione mondiale. “Nella asciutta sintesi distribuita quest’anno dalla Sala Stampa vaticana si rileva, inoltre, che il complesso delle “forze di apostolato” ammonta a fine 2017 a 4.666.073 unità, con un aumento di 0,5% rispetto al 2016 – sottolinea Vatican Insider -. Per quanto riguarda il numero di sacerdoti, la nota odierna riferisce che il loro numero è calato di 387 unità in un anno, passando da 414.969 nel 2016 a 414.582 nel 2017. Si tratta di un calo relativo che, però, si inserisce in un aumento di più lungo periodo: stando sempre ai dati pubblicati nel corso degli anni dal Vaticano, nel Duemila i sacerdoti nel mondo erano 405.178, 412.236 nel 2010, 414.792 nel 2014, nel 2015, con un primo calo di 136 unità, 415.656, poi nuovamente in crescita nel 2016 (414.969) e, nel 2017, con un nuovo calo, appunto, 414.582. La ripartizione tra le diverse componenti è abbastanza difforme da continente a continente”.
La crescita dell’Asia
Nella media mondiale, il rapporto percentuale tra l’insieme dei chierici e il totale degli operatori pastorali risulta alla fine del 2017 del 10,4%, con i valori inferiori in Africa (6,4%) e in America (8,4%) mentre con i valori superiori in Europa (19,3%) e in Oceania (18,2%), e in Asia una percentuale prossima a quella mondiale del 10,4%. Risultano in crescita i vescovi, i diaconi permanenti, i missionari laici e i catechisti. I candidati al sacerdozio nel pianeta passano da 116.160 nel 2016 a 115.328 nel 2017, con un calo di 0,7 per cento, con un andamento “soddisfacente” nella Chiesa africana e asiatica, mentre in Europa e in America la diminuzione “appare molto evidente”. La distribuzione dei seminaristi maggiori per continente, conclude Scaramuzzi, rimane sostanzialmente stabile negli ultimi due anni: l’Europa contribuisce per il 14,9% al totale mondiale, l’America per il 27,3%, l’Asia per il 29,8% e l’Africa per il 27,1%.