Mattarella alla messa di Santa Marta

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C'era anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, tra i fedeli che hanno assistito questa mattina alla tradizionale messa celebrata dal Papa a Santa Marta. Il capo dello Stato, ha sottolineato il direttore ad interim della Sala Stampa Vaticana, Alessandro Gisotti, ha partecipato alla funzione “in forma privata“. 

L'omelia del Pontefice

Ci vuole tanto coraggio per pregare” senza essere “tiepidi” e ripetitivi perché “la preghiera del pappagallo non va“. E' quanto ha detto Papa Francesco nell'omelia durante la celebrazione della messa a Santa Marta. “La vera preghiera – ha sottolineato il Pontefice – è questa: con il Signore. Quando io devo intercedere, devo farlo così, con coraggio, la gente, nel parlato comune, usa un'espressione che a me dice tanto, quando vuole arriva a qualcosa: 'Ce la metto tutta'. Nella preghiera di intercessione, questo pure vale: 'Ce la metto tutta'”. 

Gesù intercede per noi

“Il coraggio di andare avanti. Ma forse può venire il dubbio: 'Ma io faccio questo, ma come so che il Signore mi ascolta?' Noi abbiamo una sicurezza: Gesù. Lui è il grande intercessore – ha spiegato il Papa come riportato da Vatican News – : Gesù prega per noi, in questo momento. E quando io prego, sia con la persuasione sia con il mercanteggiamento e sia balbettando sia discutendo con il Signore, ma è Lui che prende la mia preghiera e la presenta al Padre. E Gesù non ha bisogno di parlare davanti al Padre: gli fa vedere le piaghe. Il Padre vede le piaghe e dà la grazia. Quando noi preghiamo, pensiamo che lo facciamo con Gesù. Quando facciamo la preghiera di intercessione coraggiosa così, lo facciamo con Gesù: Gesù è il nostro coraggio, Gesù è la nostra sicurezza, che in questo momento intercede per noi”. “Che il Signore ci dia la grazia di andare per questo cammino, di imparare ad intercedere. E quando qualcuno ci chiede di pregare, non farlo con due preghierine no, farlo sul serio – ha concluso il Pontefice -, nella presenza di Gesù, con Gesù, che intercede per tutti noi davanti al Padre.

Francesco Volpi: