Non si ferma il sacrificio dei sacerdoti italiani. Dopo la prima ondata di Covid, i preti morti nel Paese sono stati oltre 400. Da inizio novembre nella triste lista di morti per Covid si sono aggiunte altre vite. Non si ferma il sacrificio dei sacerdoti italiani. Tra la fine di ottobre e inizio novembre se ne sono andati in pochi giorni sei sacerdoti, tutti uccisi dal Covid.
Sacrificio in tutta Italia
Il 31 ottobre è morto all’ospedale di Pesaro don Aldemiro Giuliani, 86 anni. Si era occupato di giovani abbandonati e di disabili. Nello stesso giorno – ha registrato Avvenire – si è spento ad Arezzo don Romano Bertocci, 92enne. E’ stato a lungo insegnante di storia e filosofia in un liceo della città e ha accompagnato sino al 2014 i pellegrinaggi in Terra Santa. In quei giorni il Covid ha ucciso anche don Giorgio Dell’Ospedale, 78 anni, parroco dei Santi Angeli Custodi a Riccione famoso per le sue messe di Natale con tremila fedeli nel Palasport. Alla triste contabilità di sacerdoti morti si sono aggiunti don Vitalis Delago, 85 anni, della diocesi di Bolzano-Bressanone; don Vincenzo Manzione, della diocesi di Teggiano-Policastro, 87 anni e dalla diocesi di Crema don Giuseppe Pedrinelli, 85 anni, cappellano del cimitero maggiore della che sdrammatizzava. “Sono un parroco fortunato: qui non si lamenta mai nessuno e a tutti va bene quel che faccio”, ha detto.
Ultimo saluto
In questi ultimi giorni sono morti una decina di sacerdoti. La diocesi di Como ha perso l’86enne don Bartolomeo Franzi. A Palermo se ne è andato per coronavirus don Alessandro Manzoni, classe 1950, ed è il terzo sacerdote morto in una settimana nella medesima diocesi. Tre giorni fa la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla ha dato l’ultimo saluto a don Tino Munari, 86 anni. A Ragusa è morto il fondatore del consultorio familiare, don Romolo Taddei, 79 anni. La diocesi di Bolzano si prepara a dare l’addio a don Antonio Leitner, 87 anni