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“Maria è una madre che dà la vita per i figli, ma noi siamo codardi”

“La Chiesa ha il coraggio di una madre che sa di dover difendere i propri figli dai pericoli che derivano dalla presenza di satana nel mondo, per portarli all’incontro con Gesù”. E’ uno dei messaggi espressi da Papa Francesco nell’udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro alla presenza di almeno 20mila fedeli. Il Santo Padre ha incentrato la catechesi di oggi sulla maternità della Chiesa. Non si diventa cristiani da sé, ha spiegato, “con le proprie forze, in modo autonomo, neppure in laboratorio, ma si viene generati e fatti crescere nella fede all’interno di quel grande corpo che è la Chiesa”. Il modello “più bello e più alto”, unico e singolare che ci possa essere di questa maternità, “il volto più bello e tenero della Chiesa”, è la Vergine Maria. I cristiani non si possono considerare orfani proprio perché “la Chiesa è madre, Maria è madre”. Per il vescovo di Roma è fondamentale assicurarsi con mente e cuore aperti il “nutrimento spirituale” del Vangelo “che alimenta e fa fruttificare la vita cristiana”.

Solo la Parola di Dio, infatti, “ha la capacità, il potere di cambiarci dal di dentro”, “di trasformarci, di rendere la nostra umanità non palpitante secondo la mondanità della carne, ma secondo lo Spirito”. “Illuminati dalla luce del Vangelo e sostenuti dalla grazia dei Sacramenti, specialmente l’Eucaristia – ha sottolineato – noi possiamo orientare le nostre scelte al bene e attraversare con coraggio e speranza i momenti di oscurità e i sentieri più tortuosi”. Bisogna poi “vigilare contro l’inganno e la seduzione del maligno”; pertanto “sta a noi non essere ingenui, lui viene ‘come leone ruggente’, dice l’apostolo Pietro”. Allora è importante “resistere con i consigli della madre, resistere con l’aiuto della madre Chiesa, che come una buona mamma sempre accompagna i suoi figli nei momenti difficili”. Poi ha specificato: “Non dobbiamo dimenticarci però che la Chiesa non sono i preti, o noi vescovi, no: siamo tutti! La Chiesa siamo tutti! D’accordo?”.

“Quante volte nella nostra vita – ha considerato – non diamo testimonianza di questa maternità della Chiesa, di questo coraggio materno della Chiesa! Quante volte siamo codardi, eh? Eh, no, eh!”. Al termine dell’udienza generale il Papa, in occasione dei 75 anni dall’inizio della seconda guerra mondiale, ha lanciato un appello per la pace in Europa e nel mondo, richiamando anche la condizione dei cristiani perseguitati in Iraq. Successivamente si è rivolto agli sposi novelli convenuti in piazza San Pietro: “Voi siete i coraggiosi, perché ci vuole coraggio a sposarsi oggi!”.

Inoltre ha manifestato profonda preoccupazione per la situazione delle famiglie della ThyssenKrupp a Terni: “Non prevalga la logica del profitto ma della solidarietà e della giustizia. Al centro va sempre posta la persona e la sua dignità… Col lavoro non si gioca!”. “Chi, per motivi di denaro, di affari, di guadagnare di più toglie il lavoro – ha ribadito – sappia che toglie la dignità alle persone”.

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