Contro le mafie. L’impegno dell’episcopato in Campania

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Chiesa anti-mafie. Sempre più mimetizzata nelle zone grigie dell’economia con competenze notevoli nel campo della finanza. È l’identikit della nuova camorra tracciato monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra. Il presidente della Conferenza episcopale campana è intervenuto ad Avellino al convegno sugli “artigiani della comunità”. L’incontro è stato promosso dalla diocesi di Avellino e dall’Azione Cattolica. “Sono i nuovi colletti bianchi -ha sottolineato il prelato- che investono massicciamente sull’ambiente. E lucrano enormi profitti ecomafiosi. Il fatto nuovo è quello che riguarda i loro figli. Giovani, laureati con profitto, che hanno sviluppato notevoli conoscenze in ambito economico-finanziario. Capacità che mettono al servizio delle attività criminali”. Al meeting è intervenuto anche il procuratore capo di Avellino, Domenico Airoma. Ad aprire i lavori è stato il vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello.

Chiesa anti-mafie

“Grazie presidente Mattarella, queste parole sono importanti soprattutto per i giovani di Casal di Principe“. Così Marisa Diana, sorella di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra a Casal di Principe il 19 marzo del 1994, ha accolto le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che nel discorso di fine anno ha parlato di Casal di Principe citando Don Diana e la sua lezione di legalità da tener sempre viva. “Le parole del Capo dello Stato – aggiunge Marisa Diana – ci riempiono di orgoglio e ci fanno capire l’eredità universale lasciata dal messaggio di Peppe, come sono cresciuti i semi buoni che ha piantato in questo territorio. Noi tutti familiari eravamo a cena con un amico siciliano. E quando abbiamo sentito le parole di Mattarella, abbiamo pianto insieme per l’emozione. Il presidente Mattarella ci è sempre stato vicino. E non smetteremo mai di ringraziarlo, per don Peppe, la nostra famiglia e tutta la comunità di Casal di Principe
Giacomo Galeazzi: