“Il fondamentalismo danneggia l’occidente ma danneggia soprattutto noi e un percorso di integrazione che facciamo da 60 anni. I terroristi non sono veri islamici e vanificano tutti gli sforzi di coloro che vivono secondo Corano e Sunna, da nessuna parte c’è scritto che si deve uccidere o maltrattare le donne”, queste le parole di Mohamed Tarakji, l’imam della moschea di Macerata di origine siriana giunto in Italia nel 1966 e che dal 1973 vive nella città marchigiana.
Terrorismo, libertà di stampa e dialogo fra religioni questi sono stati gli argomenti di dibattitto all’incontro interculturale organizzato dall’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC) mercoledì sera nella provincia maceratese. L’iniziativa è nata dalla riflessione sui fatti internazionali che hanno colpito la rivista di Charlie Hebdo, ma anche dal contesto locale, dove solo poche settimane fa un ragazzo pachistano, Faqir Ghani è stato espulso dall’Italia perchè considerato una cellula terroristica nel nostro paese.
L’imam ha poi fatto riferimento alla satira dicendo: “se mi chiedete se mi offendono, sì certo che mi sento offeso, ma mi sento offeso anche da quelle contro i cristiani, le ritengo di cattivo gusto, ma non contesto che qualcuno le faccia, la violenza invece è da condannare sempre”.