Luigi Maria Grignion de Montfort, il santo devoto alla Vergine

Luigi Maria Grignion de Montfort

Foto: Vatican

Luigi Maria Grignion era nato il 31 gennaio del 1673 a Montfort-la Cane, un comune francese nella regione della Bretagna, da una famiglia profondamente cristiana, era il secondo di diciotto figli. A 12 anni frequenta il collegio gesuita di San Tommaso Becket a Rennes, capoluogo della Bretagna, dove studia per otto anni, dedicandosi sempre ai poveri, e allo stesso tempo sviluppa una speciale devozione verso la Madonna. Successivamente si trasferisce a Parigi, ed entra nel piccolo seminario di San Sulpizio, seguendo allo stesso tempo i corsi di teologia alla Sorbona.

Luigi Maria Grignion de Montfort: la croce e il cristiano

Il 5 giugno 1700 giorno di Pentecoste viene ordinato sacerdote nella cappella del seminario, nel 1701 diventa cappellano dell’Ospizio di Poitiers, e qualche anno dopo, nel 1703 scrive la sua prima opera teologica: “L’Amore dell’Eterna Sapienza”, dove il Montfort espone la centralità della croce nella vita del cristiano. Dopo un viaggio a piedi della durata di due mesi, giunge a Roma e Papa Clemente XI (1700-1721) nel 1706 lo riceve conferendogli il titolo di Missionario Apostolico, regalandogli un crocefisso d’avorio che porterà sempre con sé, e invitandolo ad evangelizzare la Francia, sulla strada del ritorno si ferma a far visita alla “Santa Casa di Loreto”. Convinto che per trovare Gesù, si deve seguire Maria, e su questo pensiero imposterà tutto il suo ministero sacerdotale e si adopererà, affinché si diffonda sempre di più la recita del Rosario.

La devozione alla Vergine

Nel 1712 scrive la sua opera più importante: “Il Trattato della vera devozione alla Santa Vergine”, nella sua abitazione di La Rochelle. Nelle pagine leggiamo quanto sia forte e importante la devozione verso la Madre di Dio: così Luigi Maria Grignion di Montfort scriverà: “Non credo che una persona possa acquistare un’unione intima con Nostro Signore e una perfetta fedeltà allo Spirito Santo, senza una grandissima unione con la santissima Vergine”. E ancora, con maggior intensità affermerà: “Tutta la nostra perfezione, consiste nell’essere conformi, uniti e consacrati a Gesù e imitare Maria, vuol dire seguire la creatura più conforme a Gesù…”.

Le missioni

Nel 1713 predicò una missione a Parigi e successivamente in altre città della Francia: aveva, come metodo di queste missioni, quello di invitare la gente a seguire le sue predicazioni, che preparavano alla confessione individuale e alla partecipazione all’eucaristia. Nel 1716 si ammalò di polmonite e la sera del 28 aprile terminò la sua vita terrena. Fu sepolto a Saint-Laurent-su-Sèvre, nel dipartimento della Vandea, nella regione della Loira, nella basilica che porta il suo nome.

Montfort e Giovanni Paolo II

Venne beatificato il 22 gennaio 1888 da Leone XIII (1878-1903) e proclamato santo da Pio XII (1939-1958) il 20 luglio del 1947. Durante la seconda guerra mondiale e fino al 1944, il giovane Karol Wojtyla, mentre era operaio alle cave di pietre della Solvay, il futuro papa portava sempre con sé il libro “Trattato della vera devozione alla Santa Vergine”. Da questo imparò il significato dell’autentica devozione alla Madonna: “Mentre prima mi trattenevo nel timore che la devozione mariana facesse da schermo a Cristo invece di aprirgli la strada – scriverà poi San Giovanni Paolo II – compresi che accadeva in realtà ben altrimenti…”. Proprio il “Trattato” ispirò al papa polacco il motto “Totus Tuus” , le due parole iniziali della consacrazione a Gesù per le mani di Maria. E sarà proprio papa Giovanni Paolo II (1978-2005) ad inserire, nel 1996, Luigi Maria Grignion de Montfort nel calendario dei santi.

Gualtiero Sabatini: