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Luigi Gonzaga: un santo per i giovani

Luigi Gonzaga, era nato il 9 marzo del 1568 a Castiglione delle Stiviere, un comune nei pressi di Mantova, situato nella Pianura Padana, primogenito del marchese Ferrante Gonzaga e di Marta Tana. Egli era il primo di otto figli e a lui sarebbe toccata l’eredità, ma Luigi fin dalla più tenera età, ancora piccolo, molte volte fu veduto dai servi e dalla stessa madre, in un angolo del palazzo assorto in preghiera.

Nel 1580 riceve la Prima Comunione dalle mani di San Carlo Borromeo (1538-1584), l’anno successivo si reca in Spagna a Madrid, come paggio di corte e studente, dove impara lettere, scienze e filosofia, inoltre si dedica alla lettura di testi spirituali e relazioni missionarie, concentrandosi nella preghiera. Nel 1585, firma la sua rinuncia a titoli ed eredità a vantaggio di Rodolfo, suo fratello minore e parte alla volta i Roma, per entrare, nonostante il divieto del padre, nella Compagnia di Gesù. E nei gesuiti, Luigi si distingue per il fervore nella fede e l’abitudine alla penitenza, tra i suoi insegnanti e come suo direttore spirituale avrà Roberto Bellarmino (1542-1621) divenuto poi santo.

Luigi, si trova a vivere in un periodo particolare per la città di Roma, quello degli anni 1590-1591 infatti la popolazione sarà chiamata ad affrontare uno dopo l’altro gravi problemi, quali la siccità, la carestia e il flagello della peste. In quindici mesi anche tre pontefici saranno vittime del contagio: Sisto V (1585-1590), Urbano VII (1590) il suo pontificato durò appena 12 giorni dal 15 al 27 settembre, e Gregorio XIV (1590-1591). Luigi, non si perde d’animo, si “mischia” con gli appestati, per curarli e soccorrerli, trovando al suo fianco Camillo de Lellis (1550-1614). Ma ormai, le sue condizioni di salute, non gli consentivano di prendersi ulteriore cura degli appestati, anche se, soccorrendo un uomo, lo portò in spalla, fino all’Ospedale della Consolazione, vicino al Foro Romano. Attualmente, la sede dell’Ospedale è utilizzata come sede del Corpo di polizia locale di Roma Capitale.

Pochi giorni dopo Luigi, morì a soli 23 anni, il 21 giugno del 1591. Il suo corpo è custodito nella chiesa di S. Ignazio, nello splendido altare barocco opera di Andrea Pozzo (1642-1709) e Pierre Legros (1666-1719).  Luigi fu beatificato da Paolo V (1605-1621) il 19 ottobre del 1605, e sarà canonizzato il 31 dicembre 1726 da Benedetto XIII (1724-1730).

San Luigi Gonzaga con la sua vita è un esempio per tutte le ragazze e i ragazzi, per questo motivo nel 1926 Pio XI (1922-1939), e nel 1991 sarà Giovanni Paolo II (1978-2005) a proclamarlo quale patrono dei malati di aids. Riportiamo, infine alcuni passi dell’omelia di Giovanni Paolo II in visita a Castiglione delle Stiviere il 22 giugno 1991, rivolgendosi ai numerosi giovani presenti disse: “… San Luigi è senz’altro un santo da riscoprire nella sua alta statura cristiana. È un modello da additare anche alla gioventù del nostro tempo, un maestro di perfezione ed una sperimentata guida verso la santità. “Il Dio che mi chiama è Amore – si legge in uno dei suoi appunti -, come posso arginare questo amore, quando per farlo sarebbe troppo piccolo il mondo intero?”. Infine aggiunse: “… Lasciate che nel suo nome vi abbracci tutti. Attraverso di voi vorrei estendere il mio saluto all’intera gioventù di Mantova, dell’Italia e di tutti i continenti. Saluto i giovani che soffrono, in particolare quelli che sono vittime della violenza, dell’emarginazione, della droga, e i malati di Aids…”.

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