Chiesa Cattolica

La speranza pasquale contro i femminicidi: nel segno di Loreto

Pasqua di speranza contro i femminicidi: la testimonianza al santuario della Santa Casa di Loreto. “La società italiana non è in pace”, ha detto il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. I femminicidi sono l’amara conclusione di un processo di violenza sulla donna. “La strage delle donne continua spesso causata dalla ricerca di libertà da un rapporto violento e possessivo- sottolinea il porporato-. C’è in gioco il rispetto verso le donne, ma ancora più in profondità il nostro modo di essere famiglia, di vivere in una trama di relazioni. Abbiamo il compito di fornire strumenti per aiutare a guarire dalla malattia mortale che è il disprezzo del più debole e la volontà di sottomissione”. Aggiunge il cardinale Zuppi: “Dobbiamo trovare nuovi modi per tutelare i più deboli e fragili. Per identificare il disagio e trovare soluzioni in grado di prevenire tanta violenza. Il mondo dei giovani è coinvolto dalla violenza. Risse, bullismo, atti vandalici, violenze sessuali. Ma anche spaccio, furti e rapine, a volte di baby gang. I social sono il tam-tam dove si documentano le gesta. Violenze verso minorenni o adulti, compiute da minori. Segnali di una tendenza in atto da anni, amplificata dalla pandemia”.
Fonte: Santa Casa di Loreto

Nel segno di Loreto

Venerdì una donna ha portato la croce nella Via Crucis a LoretoLa Morte del Giusto” 2024 dedicata alle vittime dei femminicidi. Per la prima volta è stata una donna e non l’arcivescovo e delegato pontificio Fabio Dal Cin, a portare la croce nell’ultimo tratto della Via Crucis che si è tenuta a Loreto il Venerdì Santo. La Via Crucis lauretana è una vera e propria sacra rappresentazione della Passione di Cristo, con costumi, scenografie, effetti luce e 400 figuranti, intitolata “La Morte del Giusto”, Quest’anno è stata dedicata alle vittime dei femminicidi e dei soprusi. La scelta è caduta su una 33enne, Veronica Mariani, fisioterapista, sposata e madre di un bambino, già allenatrice di pallavolo e figurante da quando era bambina. “Mi ritengo fortunata – racconta -, la mia famiglia mi sostiene in tutto. Ma la violenza c’è, di ogni tipo, sul posto di lavoro, tra le mura domestiche”. Veronica è stata accompagnata da un bambino. Perché un altro tema di quest’anno è stata una riflessione sui bambini vittime di tutte le guerre, senza distinzioni. “La Morte del Giusto” di Loreto, giunta alla 47/a edizione, rientra fra le 32 sacre rappresentazioni italiane che ambiscono al riconoscimento come patrimonio culturale Unesco
Giacomo Galeazzi

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