Loreto, il santuario dei “principi non negoziabili”

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È uno dei santuari più visitati al mondo. Luogo di devozione, che nel corso del tempo è diventato anche oggetto di un acceso dibattito storico. Il Santuario della Santa Casa di Loreto deve la sua fama alla preziosa reliquia che ospita: l’umilissima cella – dimora dei Santi Gioacchino ed Anna e di loro figlia Maria nonché della Santa Famiglia – in cui avvenne un fatto centrale del cristianesimo, ossia l’Annunciazione della Beata Vergine Maria e la conseguente Incarnazione del Verbo divino.

Il libro

Ma in che modo la Santa Casa fu trasferita da Nazareth a questa amena località del Centro Italia? È intorno a tale domanda che si accende il dibattito. C’è chi ritiene sia stata portata dai crociati o da altri fedeli, ma nel qual caso resta misterioso come possano averla smontata mattone per mattone in Palestina e poi ricostruita fedelmente, mantenendo intatti i graffiti interni, a Loreto. C’è poi un filone storico che ha prodotto studi per dimostrare la veridicità della traslazione angelica, ossia del fatto che siano stati gli angeli a trasferire la struttura mediante un evento aereo miracoloso. A lucidare con un nuovo interessante contributo questo filone ci ha pensato il saggista Federico Catani. Il suo ultimo volume si chiama “Il Miracolo della Santa Casa di Loreto” (ed. Luci sull’Est, 2018) e in modo molto sintetico ma completo e facilmente comprensibile spiega, dati storici alla mano, come non si possa non credere che il piccolo edificio sia stato trasferito dagli angeli.

“Polmone spirituale” dei pro-vita e pro-famiglia

Ma il libro di Catani non si limita a questo. Lo scrittore offre anche un’appendice particolare, nella quale pone l’accento su un aspetto forse mai studiato prima. Secondo Catani – come si legge – “quello di Loreto è un santuario che può fungere da polmone spirituale particolarmente per quanti lottano a difesa dei principi non negoziabili (diritto alla vita, difesa della famiglia naturale, diritto dei genitori a educare i figli)”. Del resto, spiega ancora l’autore del libro, “in quelle Sacre Pareti” è avvenuta l’Immacolata Concezione, evento che rimanda inevitabilmente alla “dignità dell’essere umano sin dal momento del concepimento”. E ancora, nella Santa Casa di Nazareth, secondo la tradizione, morì San Giuseppe, assistito da Gesù e Maria. Ebbene, facendo memoria di questo evento, “Loreto potrebbe diventare il punto di riferimento spirituale per la lotta contro ogni legislazione che miri a introdurre l’eutanasia…”.

Il valore ulteriore del santuario

La vita, ma anche la famiglia. Catani ricorda che la Santa Casa di Nazareth è “il luogo in cui è vissuta la Santa Famiglia”, la quale è “modello di tutte le famiglie”. “Pertanto – aggiunge – Loreto è il luogo privilegiato per pregare per l’istituzione familiare, oggi minacciata dentro e fuori la Chiesa”. L’auspicio dell’autore è che questo santuario diventi “il centro a cui attingere forze per riaffermare un netto ‘No’ a divorzio, convivenze, femminismo, unioni omosessuali”. Questo aspetto si lega a un altro: all’interno di quelle mura Gesù “è cresciuto ed è stato educato da sua Madre e da San Giuseppe”. E la Madonna stessa vi è cresciuta, sotto l’egida dei genitori Gioacchino ed Anna. Ecco allora – propone il saggista – che Loreto può diventare punto di riferimento anche su questo tema, di primaria importanza di fronte ai tentativi diffusi di “strappare i figli dalle loro famiglie e indottrinarli contro la volontà dei genitori”. Infine Catani fa un richiamo a purezza e castità, nel corpo e nello spirito. Egli ricorda che la Santa Famiglia “ha saputo vivere come un’unica grande offerta a Dio, divenendo così davvero un esempio per tutti”. Sulla base di queste considerazioni, la Santa Casa di Loreto assume un valore ulteriore, che riveste il cattolico del ruolo di affermare la dimensione pubblica della fede e dei principi ad essa correlati.

Federico Cenci: