Come guardiamo le nostre città? È la domanda che Papa Francesco rivolge ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per l'Udienza generale sugli Atti degli Apostoli. Riprendendo il brano che descrive l'esperienza di San Paolo davanti all'Aeropago di Atene, la città-simbolo della cultura e centro dei culti pagani, il Pontefice si chiede: “Come osserviamo le nostre città? Con indifferenza? Con disprezzo? Oppure con la fede che riconosce i figli di Dio in mezzo alle folle anonime?”. All'epoca del viaggio di Paolo, Atene era una città con cutli pagana, ma allo stesso tempo anche culla intellettuale. Il Pontefice traccia il metodo usato dall'Apostolo per evangelizzare i Greci, partendo dall'empatia.
Il video dell'udienza generale di Papa Francesco del 6 novembre 2019 – Video © Vatican Media
Inculturazione
Avvicinandosi alla tomba al “dio ignoto”, Paolo parla ai Greci di Dio, partendo dalla creazione del mondo. In questo episodio c'è, secondo Papa Francesco, quel processo d'inculturazione, che dev'essere parte dell'evangelizzazione. L'impatto con il paganesimo di Atene non scoraggia l'Apostolo ma lo invita “a creare un ponte per dialogare con quella cultura. Paolo sceglie di entrare in familiarità con quella città […]. Non si chiude, va a parlare con tutta la gente”. Quello che, in sostanza, ha Paolo è uno “sguardo contemplativo, che scopre quel Dio che abita nelle sue casa, nelle sue strade e nelle sue piazza”. L'evangelizzatore dovrebbe avere una visione delle cose simile a quella di Paolo, che “non guarda il mondo pagano con ostilità, ma con gli occhi della fede”.
Costruttori di ponti
Il Papa definisce gli occhi di Paolo come uno sguardo che apre i varchi: “Nel cuore dell'Aeropago – aggiunge – egli realizza uno straordinario esempio di inculturazione del messaggio della fede. Annuncia Gesù Cristo agli adoratori di idoli, e non lo fa aggredendoli, ma facendosi pontefice, costruttore di ponti“. In questo modo, l'Apostolo fa conoscere agli uomini con tatto e rispetto verso l'altrui cultura e Cristo passa da ignoto a ignorato conosciuto, perché “Si fa cercare”: “Paolo annuncia Cristo, Colui che gli uomini ignorano, eppure conoscono” e, nelle sue parole, il Pontefice menziona le parole del Papa emerito Benedetto XVI che aveva detto: “Paolo annuncia l'ignoto conosciuto”. Quest'episodio è, quindi, l'occasione per riflettere sull'attitudine umana nel costruire ponti con la cultura: “Costruiamo ponti, sempre con la mano tesa, senza aggressione” ha sollecitato, infine, il Papa.