Dal Cairo, in Egitto, il grande Imam al-Tayyeb dell’università di Al-Azhar si scaglia contro L’Isis. Insieme al patriarca copto ortodosso Tawadros II, ha inaugurato ieri la conferenza internazionale “Islam e terrorismo”. Durissime le parole dell’imam Ahmad – Grande Imam dell’università di Al-Azhar il più importante centro per gli studi teologici dell’Islam sunnita -che parla di “perversione della religione islamica”: “I jihadisti commettono crimini barbari coprendoli con le vesti di questa religione sacra, assumendo nomi come quello dello ‘Stato islamico’ nel tentativo di esportare il loro falso islam”.
“Le aggressioni contro persone e beni e le discriminazioni non hanno nulla a che vedere con l’Islam – ha ribadito al Tayeb – perché sono proibite nella religione islamica” che invece “favorisce l’integrazione, la coesistenza e il matrimonio con fedeli di altre confessioni”. “L’Islam – ha spiegato al Tayeb – invita al Jihad solo per la difesa della propria persona, della religione e della propria casa”. Il Califfato, dunque, non costituisce “una parte fondamentale dell’Islam” e L’Isis “commette crimini barbari e odiosi nel tentativo di esportare il suo falso islam e decapitando chi vi si oppone”. “La Coalizione internazionale – ha concluso l’Imama – deve mobilitare tutte le sue capacità per sradicare questo terrorismo e combattere i Paesi che lo sostengono”.
Parole di denuncia contro ogni forma di estremismo religioso sono state pronunciate anche dal patriarca copto ortodosso Tawadros II che ha sottolineato i punti di comunione con l’Islam affermando: “le nostre religioni ci impongono di amare e accettare chi è diverso da noi”. Tawadros II ha poi parlato dell’incompatibilità tra Corano e violenza e di come l’Islam sia una religione di tolleranza, ben lontana dalle posizioni dei jihadisti. All’interno della conferenza si è parlato di una nuova iniziativa del centro studi Al-Azhar per formare gli Imam al dibattito contro le tesi degli elementi più estremisti. La conferenza fa parte di un progetto più ampio del governo egiziano nella lotta al terrorismo, in particolare contro le cellule dell’Isis operanti nel Paese.