Liberati i quattro sacerdoti rapiti

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L'agenzia Fides ha diffuso la notizia della liberazione dei quattro sacerdoti nigeriani rapiti ad Abraka nello Stato del Delta. I religiosi erano stati prelevati martedì scorso da uomini armati non identificati. Si crede che i responsabili possano essere pastori Fulani di fede mussulmana che stanno massacrando gli agricoltori cristiani per impossessarsi delle loro terre.

Il rilascio

La liberazione dei quattro sacerdoti sarebbe avvenuta nella notte del 9 novembre ma la notizia è stata diffusa soltanto ieri sera. Il lieto fine della triste vicenda è stato possibile grazie al lavoro delle forze dell'ordine locali che andando avanti con le indagini si sono avvicinate al luogo dove venivano tenuti in ostaggio i religiosi. Sentendosi braccati, i rapitori hanno preferito darsi alla fuga e lasciare liberi gli ostaggi. L'esito positivo dell'operazione ha consentito, così, a Victor Adigboluja, Anthony Otegbola, Joseph Ediae, Emmanuel Obadjere di tornare all'affetto delle famiglie, degli amici e dei parrocchiani.

La situazione

Secondo indiscrezioni riportate sempre dall'agenzia Fides, sembra che anche le cinque suore rapite nel Sud-Est della Nigeria ad ottobre siano state liberate. Il terrore di cui si stanno rendendo responsabili i pastori Fulani si unisce a quello provocato già dagli uomini di Boko Haram, l'organizzazione jihadista più spietata del Paese africano e che conquistò tristemente la ribalta internazionale nel 2014 con il rapimento di 278 studentesse.

I nomadi Fulani

Da sempre i pastori Fulani si scontrano con i contadini locali nell'area della Middle Belt, nello stato dei Benue e nella regione di Jos ma negli ultimi anni non si accontentano più di utilizzare i bastoni ed hanno iniziato a girare armati con fucili Ak 47. Questi pastori nomadi, secondo un rapporto della diocesi di Kafanchan, avrebbero provocato negli ultimi mesi la distruzione di 53 villaggi, l'uccisione di 808 persone, il ferimento di altre 57 e il rogo di 16 chiese e di 1422 abitazioni.

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