Papa Francesco ha scritto una lettera al presidente Assad. A consegnarla il nunzio apostolico, sue eminenza il cardinale Mario Zenari. Nel testo, Bergoglio esprime solidarietà al popolo siriano e la richiesta di moltiplicare gli sforzi per terminare la guerra. L’agenzia governativa siriana Sana, ha pubblicato alcuni estratti del documento. Il Pontefice “esprime solidarietà al popolo siriano” e sottolinea “la condanna del Vaticano per ogni forma di estremismo e terrorismo”.
Sana puntualizza che la lettera è stata consegnata personalmente ad Assad, a Damasco, dal nunzio apostolico in Siria. L’agenzia, inoltre, ha pubblicato una foto di Zenari ricevuto dal presidente siriano nel palazzo presidenziale, situato sulle colline che sovrastano la capitale. Nel comunicato si afferma che Assad si è complimentato con Zenari per la sua recente promozione a cardinale, osservando la scelta di rimanere nunzio in Siria nonostante la nomina è un qualcosa “senza precedenti“. Il presidente, poi, ha ribadito “la grande importanza che il Papa accorda alla Siria e al suo popolo. Lo Stato e il popolo siriani sono risoluti nel ripristinare la sicurezza e la stabilità ed è intenzionata a continuare sulla strada delle riforme, perché questa è la via migliore per realizzare questo obiettivo”.
Ieri, durante la preghiera dell’Angelus, Francesco era tornato a chiedere la pace per la Siria e l’impegno di tutti per proteggere la popolazione di Aleppo . “Purtroppo ci siamo ormai abituati alla guerra”, aveva rilevato il Papa. Guerra che “è un cumulo di soprusi e di falsità. Faccio appello all’impegno di tutti, perché si faccia una scelta di civiltà: no alla distruzione, sì alla pace, sì alla gente di Aleppo e della Siria”.
inoltre, stamane è stato diffuso il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della Pace che la Chiesa celebra ogni primo gennaio: “Nel 2017, impegniamoci, con la preghiera e con l’azione a diventare persone che hanno bandito dal loro cuore – sottolinea Bergoglio -, dalle loro parole e dai loro gesti la violenza, e a costruire comunità nonviolente, che si prendono cura della casa comune”.
Nel frattempo, il vescovo Caldeo di Aleppo, Antoine Audo, ha fatto sapere che si assiste a un “miglioramento sensibile con l’avanzata delle forze governative e il ritiro delle milizie”, nonostante “alcune difficoltà rappresentate da scontri a fuoco ed esplosioni isolate che hanno influito negativamente sui civili in fuga da una zona all’altra” e che in questo modo “rischiano la morte“.
Il Vescovo parla di un “barlume di nuova speranza alla luce dell’avanzata dell’esercito siriano, soprattutto ai margini del quartiere di al-Shaar. Da quando l’esercito siriano ha iniziato a riprendere il controllo della situazione della sicurezza – ha detto – l’ottimismo ha cominciato a irradiarsi di nuovo nei cuori dei cittadini che vedono vicino un ritorno della situazione nel suo corso e la possibilità di ritrovare una certa stabilità“.