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Le indicazioni di Monsignor Scicluna contro gli abusi

Proseguono i lavori del summit sulla protezione dei minori nella Chiesa, apertosi oggi in Vaticano. Dopo il discorso introduttivo di Papa Francesco e la prima relazione del Cardinale Luis Antonio Tagle, è stata la volta dell'intervento di monsignor Scicluna, segretario aggiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede e membro del Comitato organizzativo. 

La relazione

L'intervento dell'Arcivescovo di Malta,  dal titolo “La Chiesa come ospedale da campo. Assunzione di responsabilità”, ha più volte tirato in ballo la Lettera di Benedetto XVI ai cattolici irlandesi sul tema della pedofilia. In essa, il Papa Emerito scriveva che “solo esaminando con attenzione i molti elementi che diedero origine alla presente crisi  è possibile intraprendere una chiara diagnosi delle sue cause e trovare rimedi efficaci”. Monsignor Scicluna ha ripercorso le “principali fasi dei processi dei singoli casi di abusi sessuali su minori da parte di membri del clero con alcuni suggerimenti pratici dettati dalla prudenza”. 

Le indicazioni

Tra le indicazioni che sono state avanzate dall'Arcivescovo di Malta, è stata giudicata “essenziale che la comunità sia informata del fatto che ha il dovere e il diritto di denunciare l’atto di cattiva condotta sessuale a una persona di riferimento nella diocesi o nell'Ordine religioso”. Scicluna ha detto che questi “contatti devono essere di publico dominio”. Il segretario agiunto dell'ex Sant'Uffizio ha indicato due protocolli che dovrebbero essere sempre rispettati:  il rispetto delle leggi civili o nazionali e l'esame di ogni accusa “con l'aiuto di esperti” con un'indagine conclusa “senza inutili ritardi”. Inoltre, il presule ha richiesto che “il discernimento dell'autorità ecclesiastica (sia) collegiale”. 

L'indagine

Nella sua relazione, monsignor Scicluna ricorda che “il risultato dell'indagine sulla cattiva condotta sessuale del clero con minori di 18 anni deve essere riferito alla Congregazione per la Dottrina della Fede“. Ha invocato, inoltre, una collaborazione con la giustizia degli Stati coinvolti: “Le norme che regolano la comunicazione delle denunce dovrebbero essere seguite attentamente e uno spirito di collaborazione andrà a beneficio sia della Chiesa che della società in generale”. 

Vittime

Per quanto riguarda i casi di chi viene ingiustamente accusato, l'Arcivescovo di Malta ha osservato: “Sappiamo tutti che è molto difficile risanare il buon nome di un sacerdote che potrebbe essere stato ingiustamente accusato”. E dunque, ha chiarito: “La sentenza che stabilisce la colpevolezza dell'imputato e la pena inflitta devono essere attuate senza indugio. Le sentenze che stabiliscono l'innocenza dell'imputato devono essere anch'esse debitamente rese pubbliche”. Il presule ha poi ricordato quanto sia importante assistere le vittime costantemente: “La questione dell’assistenza successiva in questi casi riguarda anche la cura delle vittime che sono state tradite negli aspetti più fondamentali e spirituali della loro personalità e del loro essere. Anche le loro famiglie sono profondamente colpite e l'intera comunità deve condividere il peso della loro vita e accompagnarli verso la guarigione”.

Prevenzione

Per prevenire, dunque, è importante procedere ad una selezione oculata: “Nonostante la mancanza di candidati al sacerdozio in alcune parti del mondo, ma anche in vista di una fioritura di vocazioni in altre zone, la questione della scelta dei futuri candidati rimane essenziale“, ha osservato Scicuna. 

 

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