Anche le donne musulmane possono guidare la preghiera. E' quello che ha dichiarato il presidente dell'Unione delle Comunità Islamiche Italiane, Izzedine Elzir, durante la trasmissione del Tg2 “Lavori in corso”, a ridosso di un servizio che raccontava delle inedite moschee guidate da donne imam in Occidente con interviste ad alcune di loro, come Ani Zonneveld, fondatrice e presidente di Muslims for Progressive Values, un’associazione di musulmani progressisti. Come riporta il quotidiano 'La Stampa', la dichiarazione del Presidente dell’Ucoii è molto significativa, poiché il servizio riprendeva la storia di una donna islamica, Zannoveld, che vive a Los Angeles ed è un imam a tutti gli effetti: guida la preghiera del venerdì per uomini e donne, celebra matrimoni interreligiosi, eterosessuali, omosessuali e persino tra transessuali.
L'Islam progressista
Secondo il quotidiano torinese, le parole del presidente dell’Ucoii, che è una delle più importanti organizzazioni islamiche in Italia, circa la possibilità di donne imam alla guida della preghiera è importante. Infatti, se le moschee miste guidate da donne, rimangono iniziativa di un Islam occidentale (tanto che sono già bollate negativamente con tanto di Fatwa dalle istituzioni religiose classiche come “Dar al-Iftah al Masriyya, oltre all’Università di Al Azhar), il presidente dell’Ucoii va contro-corrente, sposando il messaggio progressista e liberale delle donne imam. Tuttavia, bisogna sottolineare che Izzedine Elzir denuncia le interpretazioni patriarcali del Corano; queste, infatti, tendono a tenere ai margini della società le donne musulmane. In questa prospettiva si inserisce un'iniziativa dell'Ucoii, che vede per la prima volta quattro donne imam varcare le carceri italiane per seguire i detenuti di fede musulmana in un programma di de-radicalizzazione.