Appello per la tutela dell’occupazione da parte del vescovo di Forlì Bertinoro. “La sua paga è la dignità, non solo lo stipendio”. Aggiunge monsignor Livio Corazza: “Tra le conseguenze della pandemia è prevista la perdita in Italia di milioni di posti di lavoro. Si aggiungono ai 3,2 milioni di posti a rischio per l’automazione. Nei prossimi 15 anni. Questo è il quadro secondo recenti studi”. Sos lavoro, riferisce il Sir. La Chiesa italiana a difesa dell’occupazione. E della dignità dei lavoratori.
Lavoro e resilienza
Il vescovo di Forlì-Bertinoro contestualizza l’emergenza occupazionale. “E’ stato approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Inciderà nel futuro dell’Italia per i prossimi anni. In questi mesi sono stati previsti sostegni e ristori. Non sempre chi aveva veramente bisogno ha ricevuto i necessari sostegni. In ogni caso, il vero aiuto è il lavoro”. E “la dignità di un’occupazione va oltre lo stipendio”. Per i giovani, osserva monsignor Corazza, il futuro è nell’impiego che troveranno. O che “si inventeranno”. Dopo aver perso scuola, “non possiamo permettere” che perdano anche l’opportunità occupazionale. Feconda di dignità”.
Al servizio dei giovani
All’inizio del suo ministero sacerdotale monsignor Corazza è stato assistente provinciale dell’Agesci. Poi ha diretto l’ufficio diocesano per la Pastorale sociale. Ed è stato l’incaricato per la Pastorale del mondo del lavoro. E delegato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro. Inoltre l’attuale vescovo di Forlì-Bertinoro è stato il direttore della Caritas diocesana (1992-2007). E responsabile dei rapporti con le Caritas europee per la Caritas italiana (2007-2011).