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Laudato si’, il Vermont proclama il 2017 l'”Anno del Creato”

I cattolici di Burlington (Vermont), diocesi suffraganea di Boston, hanno deciso di proclamare il 2017 come “Anno del Creato”. I prossimi 12 mesi darà, dunque, all’insegna della Laudato Si'”, l’enciclica scritta da Papa Francesco sui temi dell’ambiente. Poichè il testo  rivolto a tutti gli abitanti del pianeta, il vescovo, Christopher Coyne, presidente della commissione episcopale per la comunicazione, punta proprio sugli argomenti d’interesse comune a tutti i cittadini per far crescere l’attenzione ai temi della giustizia nel mondo.

“A due anni dalla pubblicazione, credo proprio che si giunto il momento per la nostra Chiesa di studiare, riflettere e cominciare ad attuare ciò che il pontefice ci chiede di fare”, scrive il presule su Vermont Catholic, il magazine diocesano. “I 118.000 cattolici del Vermont possono avere un impatto sostenibile sullo stato del pianeta e dei suoi abitanti – aggiunge Stephanie Clary, coordinatrice della comunicazione diocesana – Se nel corso dell’Anno dedicato al creato la diocesi di Burlington avrà successo nella sensibilizzazione e nell’azione verso una maggiore giustizia ecologica, questo potrà diventare un esempio incoraggiante per le altre diocesi in tutto il Paese e nel mondo intero. Abbiamo una stima di 1,2 miliardi di cattolici sulla Terra: pensiamo solo a quello che potrebbe essere raggiunto se ci impegnassimo tutti quanti insieme per la cura del creato”.

A seguito delle decisioni prese dal cardinal Cupich di Chicago,  anche nella diocesi di Burlington sono state avviate una serie di misure ecologiche per contrastare quella che lo stesso Pontefice ha definito “cultura dello scarto”. In Curia è iniziata, per tanto, la pratica del compostaggio in orto e giardino, esclusivo uso di materiali riciclati a cominciare dalla carta, modelli circolari di produzione e consumo alimentare e non solo, insieme all’avvio di un monitoraggio sulle proprietà immobiliari diocesane per rivedere l’approvvigionamento energetico e convertirlo in forme rinnovabili.

Nell’enciclica, il Papa chiede l’attuazione della dottrina sociale mettendo al primo posto chi ha difficoltà nel realizzarla. Di conseguenza, i primi beneficiari delle nuove politiche della CUria saranno proprio gli alloggi della cooperativa Green Mountain Habitat for Humanity: le abitazioni popolari ad affitto contenuto o gratuito per le famiglie in difficoltà saranno ad alta efficienza energetica e sostenibile. Perché “lo stato della vita interiore va di pari passo con la qualità della vita esteriore”, ricorda il direttore David Mullin.

Per il progetto “Anno del Creato” è stato istituito un comitato di cui fanno parte tecnici ed esperti ambientali e della comunicazione, giuristi e operatori pastorali. Nel team spiccano i nomi di Brian Tokar, docente di Studi ambientali alla Vermont University e direttore dell’Istituto di Ecologia sociale, e il cappuccino Thomas Houle, parroco a Rutland, prima parrocchia della diocesi ad adottare le energie rinnovabili. Il comitato è già al lavoro per una campagna di sensibilizzazione che partirà da aprile, mentre a settembre è previsto un convegno diocesano sulla giustizia ecologica.

A queste principali iniziative, sono numerose le manifestazioni che faranno da contorno all'”Anno del Creato”, dal coinvolgimento della scuola cattolica diocesana alla prevista pubblicazione di un numero speciale del magazine diocesano (con un aggiornamento continuo dell’apposita sezione del sito web) fino a un programma di formazione sui temi dell’enciclica sia livello diocesano che parrocchiale. I vescovo Coyne, forte della sua formazione al Pontificio Istituto Liturgico, ha promesso la preparazione di quattro Celebrazioni sul tema del creato.

Ma il Vermont non è l’unico Stato americano in cui si presterà attenzione all’ambientale. Molte le diocesi degli Usa che hanno aderito all’iniziativa. La diocesi di Chicago ha intensificato in diverse forme la collaborazione con la Loyola University, sede di un Istituto ambientale di fama mondiale che richiama centinaia di studenti da ogni parte del mondo, mentre il vescovo Wester di Santa Fe si oppone fermamente alla “food tax” che finirebbe per gravare sulle famiglie degli emigranti ispanici. Inoltre, la diocesi di Fall River, nel Rhode Island, ha istituito il Richmond Pond Wildlife Sanctuary, un’oasi ambientale di 24 acri, su terreno di proprietà diocesana, allo scopo di salvaguardare l’area costiera nei pressi delle saline di Westport (zona ad alta biodiversità).

Dall’altra parte della nazione, l’arcivescovo di San Francisco sta promuovendo una diffusione capillare della “Laudato si’”, a partire da una sezione in grande evidenza sul sito diocesano perché “il futuro dell’umanità e quello dell’ambiente sono indissolubilmente intrecciati”. Sul sito c’è anche l’invito a promuovere, insieme a un Green Team in ogni parrocchia, un sondaggio a livello delle comunità locali su quali iniziative mettere a punto per rispondere alle indicazioni di Bergoglio.

All’Enciclica hanno dichiarato di ispirarsi anche gli indiani Sioux che in Nord Dakota si oppongono alla costruzione di un oleodotto che porterebbe petrolio ottenuto col metodo fracking, fino in Illinois e il cui percorso lungo il fiume Missouri attraverserebbe la Riserva indiana e i luoghi di sepoltura dei loro avi sconvolgendo, inoltre, l’approvvigionamento di acqua e gli equilibri ecologici millenari del vicino lago Oahe. A loro finora hanno garantito il proprio sostegno diverse comunità cattoliche che hanno promosso anche veglie di preghiera interreligiosa.

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