L’enciclica sociale “Laudato si'” secondo Berenice King. Figlia di Martin Luther King. La cultura della cura. Il bene dell’uomo e dell’ambiente. Il messaggio al mondo dalla Basilica di Aquileia. Per l’evento “1 Health 4 All”. Organizzato dalla Commissione Vaticana Covid-19. Del Dicastero Servizio Sviluppo Umano Integrale. Con l’Associazione Mitteleuropa. Un’occasione per ricordare che “prendersi cura degli altri” è l’unica via per la pace. E la qualità della vita.
5 anni di “Laudato si'”
Al culmine dell’anno speciale voluto da Papa Francesco. In occasione dei cinque anni dalla pubblicazione dell’enciclica sociale “Laudato si'”. La basilica di Aquileia si riempie delle parole di autorità vaticane. Istituzioni. Artisti internazionali. Imprenditori. E anche dello stesso Jorge Mario Bergoglio il cui messaggio è stato letto da padre Augusto Zampini. “Aquileia rappresenta l’inclusività e il dialogo costruttivo tra i popoli. Valori che sono alla base del progetto 1 Health 4 All. Tutto è connesso. Vita. Salute. Economia. Pace. La cultura della cura è un impegno comune. Ed è la via privilegiata per ottenere la pace“, scrive il Pontefice.
Il dialogo come vaccino
“L’iniziativa nasce da un’inaspettata proposta della Santa Sede“, racconta il presidente dell’Associazione Mitteleuropa Paolo Petiziol. E aggiunge: “dopo l’incontro in Vaticano, mi sono reso conto che era una richiesta concreta. Organizzare un evento ad Aquileia dedicato alla salute per tutti. Titolo perfetto per questo periodo storico di particolare sofferenza”. Prosegue Petiziol: “Dare voce internazionale alla basilica di Aquileia significa riconoscerne il ruolo. E la missione. Da terra di passaggio a terra di messaggio. Farlo in un momento come questo ha una valenza incalcolabile. Come un insostituibile vaccino“.
“L’ineguaglianza della cura è la più disumana di tutte- sostiene Berenice King, figlia di Martin Luther King – e il virus dell’individualismo è il più terribile di tutti. Per combatterlo serve un cambio di passo rivoluzionario. Dobbiamo cercare una cura per i tre mali che ne derivano. Povertà, razzismo e militarizzazione. Bisogna costruire un mondo incentrato sulle persone. Quella che mio padre definiva l’amata comunità”.
Il primo impegno è la ristrutturazione dell’ospedale di Rumbek, in Sud Sudan, da parte della ong italiana Medici con l’Africa Cuamm che si chiamerà Ospedale della Laudato Si’. L’iniziativa è stata possibile anche grazie al sostegno dell’arcidiocesi di Gorizia e del comune di Aquileia.