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L'appello di Bassetti ai partiti: “Avete il dovere di governare”

La primavera è iniziata ufficialmente oggi. Tuttavia, stando al clima rigido e uggioso di queste ore, sembra che l'inverno stia esitando ad abbandonare l'Italia. Ma sulla Penisola incombono anche “segni dell'inverno” metaforici: “paura legata al tasso di disoccupazione dei giovani, al livello di impoverimento delle famiglie, al senso di abbandono che umilia le periferie”. Li ha elencati il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, nella prolusione conclusiva della sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente.

La disaffezione verso la politica tradizionale

Ma l'inverno – sottolinea l'arcivescovo di Perugia – si esprime anche “nella disaffezione profonda e diffusa che investe l’inadeguatezza della politica tradizionale, rispetto alla quale ha avuto buon gioco una nuova forma di protagonismo e di consenso dal basso, attivo e diffuso, anche se non è ancora prova di autentica partecipazione democratica”. E nelle parole del card. Bassetti, non manca un riferimento alla violenza sulle donne. “Spira un vento gelido – la sua riflessione – nella violenza intollerabile che si scatena sistematicamente sulle donne, vento di ignoranza, immaturità e presunzione di possesso”.

Un “progetto-Paese”

Il presidente dei vescovi passa quindi dall'analisi alla proposta di gestione dei problemi. Invita a ripartire da “una visione ampia, grande condivisa”, un “progetto-Paese” a cui non fa mancare il suo appogio la Chiesa italiana. “Ci siamo, con l’onestà di chi riconosce come l’inverno presenti a volte anche il volto di una fede che incide poco”, afferma. “Una fede che, sì, guarda al Cielo, ma che poi stenta a tenere i piedi per terra; una fede che talvolta diserta la strada, una fede che latita dove invece dovremmo trovarla impegnata a tradurre il Vangelo in segni di vita. Una fede, in definitiva, spesso dissociata dal giudizio sulla realtà sociale e dalle scelte conseguenti, che invece dovrebbe generare”.

Il dovere di governare

L'impegno della Chiesa è dunque ad “ascoltare questa stagione, “a ragionare insieme e in maniera organizzata sul cambiamento d’epoca in atto e a portare avanti con concretezza un lavoro educativo e formativo appassionato”. Di qui l'invito al “dialogo sociale”. “Il 4 marzo gli italiani hanno votato – ha detto -. I partiti oggi hanno non solo il diritto, ma anche il dovere di governare e orientare la società. Per questo – ha continuato – “il Parlamento deve esprimere una maggioranza che interpreti non soltanto le ambizioni delle forze politiche, ma i bisogni fondamentali della gente, a partire da quanti sono più in difficoltà”. “Si governi – la sua riflessione -, fino a dove si può, con la pazienza ostinata e sagace del contadino, nell’interesse del bene comune e dei territori”.

La Costituzione

Il card. Bassetti ricorda poi l'importanza della Costituzione. “I segni di primavera – ha osservato – fioriscono ancora in una Carta costituzionale bella e cara, con i suoi valori di lavoro, famiglia, giustizia, solidarietà, rispetto, educazione, merito”. Il monito finale è molto chiaro: “Attenzione: quelli sanciti dalla Costituzione non sono principi astratti, buoni per qualche declamazione retorica”. “Alte cariche dello Stato – ha ricordato -, come umili servitori, per questi valori hanno saputo dare la vita. Gli anniversari dell’uccisione di Marco Biagi, del rapimento di Aldo Moro e del barbaro omicidio dei cinque uomini della scorta ne sono segno eloquente”.

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