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L’appello del Papa e di Bartolomeo per “risanare il creato ferito”

Oggi, giornata mondiale di preghiera per la cura del creato,Papa Francesco e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo hanno diramato un comunicato congiunto sul tema: eccone il testo integrale

Il racconto della creazione ci offre una veduta panoramica sul mondo. La Scrittura rivela che ā€œin principioā€ Dio designĆ² lā€™umanitĆ  a collaborare nella custodia e nella protezione dellā€™ambiente naturale. Allā€™inizio, come leggiamo in Genesi, “nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perchĆ© il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non cā€™era uomo che lavorasse il suolo”. La terra ci venne affidata come dono sublime e come ereditĆ  della quale tutti condividiamo la responsabilitĆ  finchĆ©, ā€œalla fineā€, tutte le cose in cielo e in terra saranno ricapitolate in Cristo. La dignitĆ  e la prosperitĆ  umane sono profondamente connesse alla cura nei riguardi dellā€™intera creazione. Tuttavia, ā€œnel frattempoā€, la storia del mondo presenta una situazione molto diversa. Ci rivela uno scenario moralmente decadente, dove i nostri atteggiamenti e comportamenti nei confronti del creato offuscano la vocazione ad essere collaboratori di Dio.

La nostra tendenza a spezzare i delicati ed equilibrati ecosistemi del mondo, lā€™insaziabile desiderio di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta, lā€™aviditĆ  nel trarre dal mercato profitti illimitati: tutto questo ci ha alienato dal disegno originale della creazione. Non rispettiamo piĆ¹ la natura come un dono condiviso; la consideriamo invece un possesso privato. Non ci rapportiamo piĆ¹ con la natura per sostenerla; spadroneggiamo piuttosto su di essa per alimentare le nostre strutture.ā€‹ Le conseguenze di questa visione del mondo alternativa sono tragiche e durevoli. Lā€™ambiente umano e quello naturale si stanno deteriorando insieme, e tale deterioramento del pianeta grava sulle persone piĆ¹ vulnerabili. Lā€™impatto dei cambiamenti climatici si ripercuote, innanzitutto, su quanti vivono poveramente in ogni angolo del globo. Il nostro dovere a usare responsabilmente dei beni della terra implica il riconoscimento e il rispetto di ogni persona e di tutte le creature viventi. La chiamata e la sfida urgenti a prenderci cura del creato costituiscono un invito per tutta lā€™umanitĆ  ad adoperarsi per uno sviluppo sostenibile e integrale. Pertanto, uniti dalla medesima preoccupazione per il creato di Dio e riconoscendo che la terra ĆØ un bene in comune, invitiamo caldamente tutte le persone di buona volontĆ  a dedicare, il 1Ā° settembre, un tempo di preghiera per lā€™ambiente. In questa occasione, desideriamo offrire un rendimento di grazie al benevolo Creatore per il magnifico dono del creato e impegnarci a custodirlo e preservarlo per il bene delle generazioni future.

Alla fine, sappiamo che ci affatichiamo invano se il Signore non ĆØ al nostro fianco, se la preghiera non ĆØ al centro delle nostre riflessioni e celebrazioni. Infatti, un obiettivo della nostra preghiera ĆØ cambiare il modo in cui percepiamo il mondo allo scopo di cambiare il modo in cui ci relazioniamo col mondo. Il fine di quanto ci proponiamo ĆØ di essere audaci nellā€™abbracciare nei nostri stili di vita una semplicitĆ  e una solidarietĆ  maggiori. Noi rivolgiamo, a quanti occupano una posizione di rilievo in ambito sociale, economico, politico e culturale, un urgente appello a prestare responsabilmente ascolto al grido della terra e ad attendere ai bisogni di chi ĆØ marginalizzato, ma soprattutto a rispondere alla supplica di tanti e a sostenere il consenso globale perchĆ© venga risanato il creato ferito. Siamo convinti che non ci possa essere soluzione genuina e duratura alla sfida della crisi ecologica e dei cambiamenti climatici senza una risposta concertata e collettiva, senza una responsabilitĆ  condivisa e in grado di render conto di quanto operato, senza dare prioritĆ  alla solidarietĆ  e al servizio.
Dal Vaticano e dal Fanar
Papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo

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