“In Colombia e nel mondo, milioni di persone sono vendute come schiavi, oppure vanno mendicando un po’ di umanità, un momento di tenerezza, prendono la via del mare o si mettono in cammino perché hanno perso tutto a cominciare dalla loro dignità e dai loro diritti”. Sono queste le parole di Papa Francesco pronunciate durante l’Angelus a Cartagena, durante il quale ha esortato “a lavorare per la dignità di tutti i nostri fratelli, specialmente per i poveri e gli scartati dalla società, per quelli che sono abbandonati, per gli emigranti, per quelli che subiscono la violenza e la tratta. Tutti costoro hanno la loro dignità e sono immagine viva di Dio”.
Sono i poveri a contemplare il mistero dell’amore di Dio con nitidezza
Il Pontefice ha recitato l’Angelus di fronte alla chiesa dedicata a San Pietro Claver – gesuita apostolo del ‘600 – e nell’ultima giornata in Colombia, dedicata al tema della “Dignità della persona e diritti umani“, il Pontefice ha sottolineato che “sono i poveri, gli umili, quelli che contemplano la presenza di Dio, coloro a cui si rivela il Mistero dell’amore di Dio con maggiore nitidezza”. “Essi, poveri e semplici, furono i primi a vedere la Vergine di Chiquinquirá”, ha detto dell’immagine della Madonna venerata in queste terre, “e diventarono suoi missionari, annunciatori della bellezza e della santità della Vergine”. “E in questa chiesa pregheremo María, che ha chiamato sé stessa ‘la serva del Signore’, e san Pietro Claver, lo ‘schiavo dei neri per sempre’, come si fece chiamare nel giorno della sua professione solenne”, ha aggiunto. “Egli – ha ricordato – aspettava le navi che arrivavano dall’Africa al principale mercato di schiavi del nuovo mondo. Molte volte li accoglieva solamente con gesti evangelizzatori, per l’impossibilità di comunicare, per la diversità delle lingue”.
Il linguaggio della carità e della misericordia comprensibile a tutti
Tuttavia, “san Pietro Claver sapeva che il linguaggio della carità e della misericordia era capito da tutti. Di fatto, la carità aiuta a comprendere la verità e la verità esige gesti di carità. Quando sentiva ripugnanza verso di loro, baciava le loro piaghe”. “Austero e caritatevole fino all’eroismo – ha proseguito il Pontefice -, dopo aver confortato la solitudine di centinaia di migliaia di persone, trascorse gli ultimi quattro anni della sua vita malato e nella sua cella, in uno spaventoso stato di abbandono”. Effettivamente, “san Pietro Claver ha testimoniato in modo formidabile la responsabilità e l’attenzione che ognuno di noi deve avere per i fratelli. Questo santo è stato, dagli altri, accusato ingiustamente di essere indiscreto nel suo zelo e ha dovuto affrontare dure critiche e una persistente opposizione da parte di quanti temevano che il suo ministero minacciasse il ricco commercio degli schiavi”.