L’Arcivescovo Denis Hart, Presidente della Conferenza episcopale australiana, lancia un forte appello affinché i profughi detenuti Papua Nuova Guinea vengano portati in Australia. “Una delle più grandi crisi del nostro tempo – spiega l’arcivescovo – è la condizione di persone fuggite dai loro paesi per guerra, persecuzione o povertà e costrette a vivere senza una casa, senza la sicurezza e spesso separati dalle loro famiglie. In Australia sopportiamo la vergogna dell’espulsione e del duro trattamento riservato a persone che cercavano la nostra protezione e oggi sono rinchiuse nei campi di detenzione nelle isole di Nauru e Manus Island, al largo della Papua Nuova Guinea. E’ ora di portarli qui”.
In una nota a nome dell’episcopato australiano, mons. Hart afferma: “Le agenzie internazionali sono sconvolte per le condizioni in cui vivono gli immigrati in quelle strutture e per gli effetti di quella detenzione sulla loro salute, sullo spirito, sul rispetto di sé. Alcuni detenuti hanno anche scritto a Papa Francesco, che ha espresso la sua profonda preoccupazione. I Vescovi cattolici australiani deplorano la detenzione dei nostri fratelli e sorelle a Nauru e Manus Island. Pur riconoscendo lo sforzo del governo per trovare una soluzione, diciamo che quando è troppo è troppo. Chiediamo al governo di trasferire i detenuti in Australia, in attesa di ulteriori decisioni sul loro futuro”.
I Vescovi, nota il Presidente, “sostengono con forza la campagna per portarli qui, in Australia. Ci impegniamo a garantire l’aiuto delle nostre comunità e istituzioni cattoliche per accogliere e sostenere questi rifugiati quando arriveranno, mettendo a disposizione tutte le ampie risorse dei servizi sociali cattolici”. L’ente “Alleanza cattolica per i richiedenti asilo” è pronto a coordinare, con altre organizzazioni statali e della società civile, un piano di emergenza per l’accoglienza su territori australiano di uomini, donne e bambini attualmente residenti a Nauru e Manus Island. “Mentre il Giubileo della Misericordia si sta per concludere, è il momento di coltivare le opere di misericordia e di raccogliere i frutti”, conclude il messaggio dei Vescovi.