LAOS: ARRESTATI DUE CRISTIANI PER PROSELITISMO

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Sono stati arrestati mercoledì scorso nel villaggio di Nong-hang, in Laos, due cristiani con l’accusa di proselitismo. Secondo Hrwlrf – Human Rights Watch for Lao Religious Freedom – l’arresto è arrivato in via del tutto illegale e anticostituzionale. Un vero e proprio abuso di potere delle autorità locali che hanno arrestato il leader religioso di 43 anni Bountheung Phetsomphone e il quarantenne Neuy mentre stavano visitando la casa di un fedele del villaggio.

I due erano già da tempo sotto il controllo della polizia locale, fortemente contraria alle conversioni nella regione. Bountheung era già stato arrestato e vittima di abusi nel 2012, quando 300 cittadini laotiani si sono convertiti al cristianesimo osservando la sua testimonianza di vita. Anche Neuy ha subito diversi abusi ed è dal 2008 che è sotto stretta osservazione delle autorità locali.

Il Blitz è avvenuto a mezzogiorno, 5 agenti della polizia di  Nong-hang hanno fatto irruzione nell’abitazione del fedele locale – rimasto anonimo – mentre i cristiani si accingevano a mettersi a tavola dopo una mattinata di preghiera. Nessuna conseguenza per il padrone di casa che comunque è rimasto anonimo.

È solo l’ultimo della lunga lista di soprusi subiti dalla minoranza cattolica del paese. – i cristiani rappresentano l’ 1.5% della popolazione laotiana –  Il diritto alla libertà religiosa è sancito dalla costituzione in Laos ed atti come questo nascono da iniziative dei governi locali, che temono che l’influenza del cristianesimo destabilizzi il loro potere sul territorio.

Purtroppo, anche se denunciate, queste ingiustizie rimangono quasi sempre impunite. È molto difficile in un paese come il Laos sollevare l’opinione pubblica, soprattutto quando la maggior parte della popolazione, di fede buddista, condivide – almeno in parte – i sentimenti che muovono azioni come questa.

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