La
statuina (con la mascherina) dell’infermiera impegnata nella cura dei malati di Covid. Simbolo del
sacrificio del personale sanitario nell’anno della pandemia. Nei
presepi delle
diocesi della Sardegna comparirà quest’anno un nuovo personaggio. Modellate da un
laboratorio artigiano di arte presepiale, dieci statuine sono distribuite da Confartigianato e Coldiretti ai
vescovi di Ales-Terralba, Alghero-Bosa, Cagliari, Iglesias, Lanusei, Nuoro, Oristano, Ozieri, Sassari e Tempio Ampurias. In segno di riconoscenza per coloro che sono
impegnati in prima linea negli ospedali. L’iniziativa è in collaborazione con la Fondazione Symbola e il Manifesto di Assisi.
Infermiera come simbolo
Sarà, dunque, la statuina di un’infermiera protetta dalla mascherina il simbolo del presepe nel primo Natale segnato dall’emergenza Covid. “Con questo gesto, Confartigianato vuole onorare tutti gli ‘eroi’ della quotidianità che s’impegnano per gli altri in questi mesi così difficili“, spiegano Antonio Matzutzi e Daniele Serra, presidente e segretario dell’organizzazione regionale di categoria. Ciò “in sintonia col messaggio di Papa Francesco che, nei giorni scorsi, ha ringraziato chi si adopera per gli altri nella pandemia, paragonandoli a San Giuseppe. L’uomo che passa inosservato“.
Natale povero
Quest’anno, secondo un’indagine curata da Ipsos sulla percezione del presepe, il 40% degli italiani ha deciso di allestirlo. La percentuale sale al 48% fra le persone più anziane e al 49% nel Mezzogiorno. Il 61% degli italiani lo considera importante per la famiglia e il 64% per la comunità. “Il Natale povero e sobrio di quest’anno non dimentica, ma anzi valorizza i migliori valori della nostra società. Quelli di cui spesso ci dimentichiamo”, osservano Matzutzi e Serra. “La statuina dell’infermiera con la mascherina è il simbolo di questa nuova piramide dei valori e dei veri eroi della nostra società. Sono coloro che si prodigano per gli altri. Ma è allo stesso tempo anche simbolo della prossimità, della manualità, del rapporto umano, della sostenibilità dovuta al lavoro dei contadini e degli artigiani”.