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La solidarietà dell’Ordine di Malta per 150 terremotati

I terremotati sono stati segnalati all'Ordine di Malta dai parroci di territori più colpiti dal sisma ed in maniera speciale da monsignor Francesco Massara, arcivescovo delle diocesi di Camerino-San Severino Marche e vescovo di Fabriano-Matelica

La sollecitudine sociale della carità cristiana non abbandona i terremotati. Pranzo di Natale per oltre 150 terremotati di Camerino, Visso e Ussita (Macerata). Ad organizzarlo, la Delegazione Marche Nord dell’Ordine di Malta. Dopo 4 anni dal terremoto che ha sconvolto il Centro Italia, con l’intenzione di continuare a stare vicino a quelle popolazioni la Delegazione Marche Nord dell’Ordine di Malta si è attivata per offrire il proprio contributo.terremotati

Nei villaggi temporanei

Il giorno di Natale è stato offerto il pranzo di Natale, servendosi di un asporto organizzato da ristoranti locali, a oltre 150 abitanti. Sono ancora alloggiati nei villaggi temporanei di Camerino, Visso ed Ussita. Sono stati segnalati all’Ordine di Malta dai parroci di quei territori ed in maniera speciale da monsignor Francesco Massara, arcivescovo delle diocesi di Camerino-San Severino Marche e vescovo di Fabriano-Matelica.Massara

Il dramma dei terremotati

“Un semplice gesto ma indispensabile anche per dimostrare vicinanza alle diverse situazioni di bisogno e riportare l’attenzione sul dramma del terremoto. Purtroppo passato in secondo piano anche alla luce della ben nota crisi sanitaria“, scrivono in una nota il Delegato delle Marche Nord, Francesco Costa, e il cappellano dell’Ordine, don Andrea Simone. A Camerino, riferisce il Sir, al terremoto si è aggiunta a marzo la pandemia di Covid che ha costretto i commercianti del centro storico (traslocati nel polo commerciale Sottocorte Village, realizzato dopo il sisma) a richiudere le serrande. Terremoto e coronavirus, emergenza ricostruzione ed emergenza sanitaria, rischiano di minare una ripartenza che tutti gli abitanti della diocesi attendono. Dopo due terremoti, 1997 e 2016, e una pandemia, la strada della ricostruzione è lunga e tortuosa. Ma nessuno vuole arrendersi.

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