Non c'è tregua per i cristiani in Pakistan. Le proteste di piazza dopo la liberazione di Asia Bibi hanno reso ancora più preoccupante la situazione della minoranza religiosa nel Paese a grande maggioranza islamica.
L'allerta
Le forze dell'ordine nazionali hanno inviato una lettera ai leader delle organizzazioni cristiane mettendoli in allerta in vista di possibili attacchi terroristi di cui potrebbero essere destinatari in riferimento alla recente vicenda Asia Bibi. L'Agenzia Fides ne ha dato notizia prendendo visione del documento diffuso dall'Ispettorato della Polizia di Lahore. Secondo l'allerta della polizia, gruppi terroristici come “Tehrik-i-Taliban Pakistan” e “Jamaat-ul-Ahrar” si starebbero organizzando per colpire la comunità cristiana del Paese. Per contrastare questa minaccia, le forze dell'ordine hanno annunciato di aver rafforzato le misure di sicurezza nelle chiese e negli edifici che ospitano le organizzazioni cristiane del Paese.
La minaccia
Nei giorni delle proteste oceaniche degli islamisti radicali che chiedevano l'impiccaggione di Asia Bibi, centinaia di uomini sono stati arrestati per aver attaccato la polizia ed aver devastato beni di proprietà pubblica. Il gruppo terroristico di matrice islamica Jamaat-ul-Ahrar in questi anni si è reso responsabile di azioni sanguinose costate la vita a centinaia di persone. Dopo una strage del 2016 che ha provocato 69 vittime, un portavoce del cartello aveva rivendicato l'azione, dicendo: “Questo è il nostro messaggio al governo; continueremo con questo tipo di attacchi fino a quando la sharia non sarà imposta nel Paese”. Il gruppo criminale si è formato nel 2014 da una scissione di talebani pakistani. Conserva forti legami con Al-Qaeda. Il Tehrik-i-taliban Pakistan (Ttp) è il nome della coalizione di jihadisti operanti nelle zone tribali del nordovest del Pakistan, proprio al confine con l’Afghanistan. Il Ttp ha forte connessioni con Al Qaeda; gli uomini dei due gruppi si addestrano insieme e condividono armi ed esplosivi. Il Tehrik-i-taliban Pakistan, secondo il governo di Islamabad, sarebbe implicato anche nell'uccisione di Benazir Bhutto, l'ex primo ministro assassinata nel 2007.