Tutti i giorni noi rendiamo grazie al Signore per quello che fa nella nostra vita; ma quando ci sono delle ricorrenze importanti rendere grazie a Dio è più forte”. Ed è proprio in questo tipo di ricorrenze che nell'uomo “si fa più forte la memoria del cammino trascorso” perché la “memoria è una dimensione della vita”. E' quanto afferma Papa Francesco al termine della Santa Messa presieduta nella Cappella Paolina, in Vaticano, in occasione dei novant'anni del cardinal Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio. Il Pontefice, riprendendo l'omelia del porporato, fa notare che il ricordo del nostro cammino di vita porta ad offrire un dono, ovvero quello della testimonianza. E avverte: “E' una disgrazia perdere la memoria di tutto quello che Dio ha fatto per noi”.
Il dono della vocazione
Il Decano del Collegio Cardinalizio, nell'omelia, ringrazia il Signore “per i grandi doni ricevuti“, in particolare per quello della vocazione sacerdotale: “Un mio educatore nel seminario di Asti mi ricordava un’espressione di san Giuseppe Cafasso: ‘Non basterà un’eternità per ringraziare il Signore per averci chiamato a essere suoi ministri’. Allora noi giovani non riuscivamo a capirne il significato, ma poi nel corso degli anni scoprimmo che questa era la realtà. Il mio ministero dal 1950, anno in cui fui ordinato, si svolse in campi diversi ma avevo chiaro che unica era la missione sacerdotale”. Il suo pensiero va poi ai giovani, e richiamando le parole di un messaggio di Papa Francesco sulla pastorale vocazionale afferma: “La preghiera costituisce il primo e insostituibile servizio che possiamo offrire alla causa delle vocazioni. E anche noi cardinali, vescovi, laici abbiamo questo grande impegno della preghiera per le vocazioni”. La Cappella Paolina è gremita di cardinali e vescovi per festeggiare il porporato nel giorno in cui la Chiesa ricorda Sant’Ambrogio. E proprio al patrono di Milano va il pensiero di Sodano: “Grande fu il suo amore per i poveri fino a vendere i vasi sacri delle chiese per pagare ai barbari il riscatto per i prigionieri. I tre punti di riferimento della sua azione sono stati: Cristo, la Chiesa, l’uomo. Che il Signore conceda anche a noi il grande spirito apostolico di Sant’Ambrogio”.
Il “grazie” del Papa
“Noi vediamo nel cardinale Sodano la testimonianza di un uomo che ha fatto tanto per la Chiesa, in situazioni diverse, con gioia e con lacrime. Ma la testimonianza che oggi a me sembra forse la più grande che ci dà è quella di un uomo ecclesialmente disciplinato, e questa è una grazia per cui ringrazio lei, signor cardinale. E chiedo che questa testimonianza della dimensione ecclesiale, nella disciplina ecclesiale, ci aiuti ad andare avanti nella nostra vita. Grazie tante, signor cardinale”. Con queste parole il Pontefice ringrazie, al termine della celebrazione, il porporato. “Tutti i giorni – afferma Bergoglio – noi rendiamo grazie al Signore per quello che fa nella nostra vita; ma quando ci sono delle ricorrenze importanti rendere grazie a Dio è più forte”. Il cardinal Sodano, afferma il Papa, “ha fatto memoria di questi anni, e ogni volta che si fa memoria noi ci troviamo davanti a una grazia nuova. Memoria anche della nostra piccolezza, dei nostri sbagli, anche dei peccati. San Paolo si vantava di essi, perché solo a Dio va la gloria, noi siamo deboli, tutti. E questa memoria ci dà forza per andare verso un altro decennio. È una grazia della memoria. E quello che il cardinale ha fatto per prepararsi a questa ricorrenza è offerto a noi come un dono: il dono di una testimonianza di vita che fa bene a tutti”. Infine, Bergoglio ricorda che “ogni vita è differente. Ognuno di noi ha la propria esperienza e il Signore lo porta per una strada diversa, ma sempre c’è il Signore che ci tiene per mano, è Lui. Questo è un dono che noi abbiamo ricevuto, e noi diamo il dono della testimonianza di una vita. Il Signore sa qual è la vera testimonianza, quella che è nascosta e ha fatto del bene senza apparire”.