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“La maldicenza è terrorismo”. Nel nuovo libro di Fra Antenucci il Papa esorta a “non sparlare degli altri”

Il Pontefice spiega perché non bisogna sparlare. La prefazione al libro (in uscita venerdì) del rettore del Santuario della Madonna del Silenzio ad Avezzano, Fra Emiliano Antenucci. "Il silenzio è anche la lingua di Dio ed è anche il linguaggio dell'amore", afferma Francesco

Nella saggistica religiosa è uno dei libri più attesi ed esce venerdì con la la prefazione di Papa Francesco. Si tratta di “Non sparlare degli altri!” (Effatà Editrice) di padre Emiliano Antenucci, rettore ad Avezzano (L’Aquila) del Santuario della Madonna del Silenzio, oasi di spiritualità voluta da Jorge Mario Bergoglio. Originario di Vasto, Emiliano Antenucci è stato nominato da Francesco missionario della Misericordia a tempo indeterminato, in occasione dell’Anno santo straordinario. A giugno del 2016 il Pontefice ha benedetto e autografato l’icona originale della “Vergine del Silenzio” venerata durante il corso “Silenzio, parla il Silenzio”, che è stato ripreso anche in Sud America. Fra Emiliano, che ha trascorso lunghi periodi in eremi e monasteri in tutta Italia, ha scritto numerosi libri come “Il cammino del silenzio”, “L’arte del silenzio“, “La Vergine del Silenzio”.

“Non sparlare”

“Siamo ‘terroristi’, quando buttiamo le ‘bombe’ del pettegolezzo, della calunnia e dell’invidia”, sottolinea il Papa firmando la prefazione del nuovo volume di fra Emiliano Antenucci “Non sparlare degli altri“, (Effatà edizioni) in uscita il 15 gennaio. Jorge Mario Bergoglio torna così a mettere in guardia sugli effetti devastanti del chiacchiericcio. “Il silenzio- sottolinea il Pontefice nella prefazione all’ultimo libro frate abruzzese che si occupa di pastorale giovanile e di strada– è anche la lingua di Dio ed è anche il linguaggio dell’amore, come sant’Agostino scrive: ‘Se taci, taci per amore, se parli, parla per amore’. Non sparlare degli altri, non è solo un atto morale, ma un gesto umano. Perché quando ‘sparliamo’ degli altri, sporchiamo l’immagine di Dio che c’è in ogni uomo. E’ importante l’uso giusto delle parole. Le parole possono essere baci, carezze, farmaci oppure coltelli, spade o proiettili“.

Avezzano (l’Aquila)Santuario della Madonna del Silenzio nelle foto Fra Emiliano Antenucci Ph © Cristian Gennari/Siciliani

Terrorismo verbale

“Con la parola – ricorda il Papa – possiamo bene-dire o male-dire, le parole possono essere muri chiusi o finestre aperte. Siamo ‘terroristi’, quando buttiamo le ‘bombe’ del pettegolezzo, della calunnia e dell’invidia. Il cammino semplice di Madre Teresa di Calcutta e il cammino di santità di ogni cristiano: ‘Il frutto del silenzio è la preghiera / Il frutto della preghiera è la fede/ Il frutto della fede è l’amore/ Il frutto dell’amore è il servizio/ Il frutto del servizio è la pace’. Si parte dal silenzio e si arriva alla carità verso gli altri”. Fra Emiliano si occupa di pastorale giovanile e di strada; le sue passioni sono la mistica e la spiritualità. In passato ha guidato “scuole di preghiera” e fatto catechesi in giro per l’Italia, collabora con la Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi, con un carcere di massima sicurezza, con varie associazioni, con TV2000 e con diverse riviste on-line. pandemia

Praticare l’allegria

Osserva Fra Antenucci: “Una canzone di Jovanotti dal titolo ‘Le tasche piene di sassi’ dice: ‘Mormora la gente mormora/Falla tacere praticando l’allegria’. Naturalmente siamo empatici, grazie anche ai neuroni a specchio, riuscendo ad entrare un po’ nella carne, nel cuore, nelle lacrime e nei sorrisi degli altri. Prima di giudicare, bisogna mettersi nei panni, nella mentalità, nell’educazione e nella famiglia degli altri. Non vediamo le ‘radici’ dell’altro e ci permettiamo di sputare sentenze e giudizi severi e temerari. Chi siamo noi? Che ci mettiamo al posto di Dio, per fare questo? Neanche Dio ci giudica, anzi ci ama, perché è pura Misericordia. L’unica risposta a chi ti ha messo già nel girone dell’inferno è la vita, la preghiera, la gioia, la carità concreta e le opere. Davanti a tutto questo bisogna fare solo Silenzio”.sparlare

Preghiera e carità

Fra Emiliano ha trascorso una Quaresima intera trascorsa nella Certosa di Serra San Bruno. Il Pontefice gli ha chiesto di aprire in Abruzzo un nuovo santuario dedicato alla Vergine del Silenzio. E dal 13 maggio del 2020 fra Emiliano è rettore del Santuario della Madonna del Silenzio ad Avezzano. L'”Opera di Maria del Silenzio” comprende vari gruppi di preghiera sparsi in Italia, in Ecuador, in Messico ed è in fase di costituzione in altri paesi del mondo. Il corso del Silenzio è stato approvato da madre Anna Maria Cànopi, abbadessa del monastero benedettino dell’Isola di San Giulio d’Orta (Novara). Ed è sostenuto dalla preghiera e dall’intercessione di venticinque monasteri di clausura.

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