Il 27 novembre del 1830, la Madonna della Medaglia Miracolosa, apparve ad una giovane novizia nel convento delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli, a rue De Bac a Parigi, Caterina Labourè (1806-1876) il cui vero nome al secolo, era Zoé Labouré. Nata a Fain-lès-Moutiers, un piccolo villaggio della Borgogna, il 2 maggio 1806, Caterina proveniva da una famiglia umile e profondamente religiosa. Rimasta orfana di madre in giovane età, si dedicò alla cura dei fratelli e sorelle, dimostrando una grande maturità e spirito di servizio.
Attratta dalla vita consacrata, a 24 anni entrò nella Compagnia delle Figlie della Carità, a Parigi. Fu proprio durante il suo noviziato che iniziarono le celebri apparizioni della Vergine Maria. Le apparizioni della Vergine, avvennero nel luglio e nel novembre del 1830, nella cappella del noviziato dello stesso convento. Infatti, il 18 luglio del 1830, Caterina aveva pregato Gesù, affinché esaudisse un suo grande desiderio, quello di incontrare e vedere la Santa Vergine. Alle 23.30 la novizia si svegliò sentendosi chiamata per nome e vide ai piedi del letto un misterioso bambino, un angelo custode che la invitava ad alzarsi e che le diceva: “La Santa Vergine ti attende …”. Caterina, raccontò in seguito di essersi inginocchiata davanti alla Madonna e di aver posato le sue mani sulle ginocchia della Madonna stessa, in segno di riverenza.
Il 27 novembre, la Vergine incaricò Caterina di far coniare la Medaglia Miracolosa e confidò alla giovane che: “Tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia…”.
Solo nel 1832 furono coniati i primi millecinquecento esemplari. La medaglia fu presto detta “miracolosa”, e il presunto miracolo che fece più scalpore fu la conversione, il 20 gennaio del 1842 dell’ebreo Alfonso Ratisbone (1814-1884) che testimoniò su un’apparizione della Vergine nella chiesa romana di S. Andrea delle Fratte.
La medaglia ha la forma di uno scudo, il globo dove la Vergine appoggia i piedi, è un richiamo alla donna vestita di sole, a cui fa si riferimento nel capitolo dodici dell’Apocalisse, scritta sulla fine del I e l’inizio del II secolo da San Giovanni Apostolo. La medaglia rappresenta la Vergine Immacolata con le braccia aperte in segno di accoglienza e protezione, sul retro della Medaglia stessa le dodici stelle simboleggiano tribù d’Israele e gli apostoli, mentre l’intreccio della Croce e della lettera emme, ricordano l’attaccamento alla Vergine e a Gesù.
Caterina vide poi formarsi intorno alla Madonna, come una specie di ovale, e una scritta che andava dalla mano destra alla sinistra di Maria, formando un semicerchio di parole a lettere d’oro: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”. Dopo le apparizioni, Caterina continuò la sua vita umile e nascosta, dedicandosi al servizio dei malati e dei poveri. Non cercò mai la fama e la gloria, ma visse la sua vocazione con grande discrezione e umiltà. Caterina Labouré morì il 31 dicembre 1876 a Parigi, dopo aver dedicato gran parte della sua vita al servizio degli altri e alla diffusione della devozione alla Medaglia Miracolosa, si spense serenamente all’età di 70 anni. Le sue spoglie riposano nella cappella dove avvennero le apparizioni, nel Convento di Rue du Bac a Parigi. Caterina Labourè, fu beatificata il 28 maggio 1933 da Papa Pio XI (1922-1939) e proclamata santa il 21 luglio del 1947 da Papa Pio XII (1939-1958).