Alcuni partiti politici affermano pubblicamente che non c'è bisogno di minoranze religiose nei loro gruppi: è un segnale negativo per la politica perché ci sono molte aree in cui i candidati vincono le elezioni grazie al massiccio numero di voti provenienti proprio delle minoranze religiose”. Peter Jacob, cattolico e responsabile della Ong di ispirazione cristiana “Centro per la giustizia sociale”, denuncia il sistema elettorale in vigore in Pakistan che penalizza l'attività politica delle minoranze religiose presenti all'interno del Paese.
Un sistema diverso
Come riporta l'Agenzia FIdes, in un recente seminario promosso dalla Ong, Jacob rileva: “Dovremmo fare una campagna per avere un sistema elettorale che sia inclusivo e congiunto; al contrario diq uello vigente che separa il voto delle minoranze o prevede per loro un doppio voto”. E aggiunge: “Non esiste in nessun Paese del mondo un sistema elettorale separato per le minoranze. Per decenni le minoranze pakistane hanno eletto i loro candidati attraverso un sistema separato che era stato cambiato nel 2000 dal generale Pervez Musharaf, divenuto poi presidente della nazione”. Il sistema di voto per le minoranze religiose del Pakistan è poi tornato al passato: i membri delle minoranze sono scelti dai partiti politici (di ogni tendenza e cultura) e hanno una quota riservata all'interno delle liste elettorali. Il governo, aggiunge, “dovrebbe cambiare atteggiamento verso queste persone. La situazione mi sembra stia peggiorando: ora i leader politici di mentalità fondamentalista ci dfiniscono pubblicamente non-musulmani. Ma questa espressione nega la nostra identità: noi come cristiani o indù, abbiamo un'identità specifica e dovremmo essere chiamati minoranze, oppure cittadini cristiani anziché non musulmani”, rileva.
L'appoggio della Chiesa
L'Arcivescovo di Karachi, mons Joseph Coutts, intervenendo allo stesso seminario, incoraggia i partecipanti elogiando “i loro sforzi per un futuro migliore delle minoranze in Pakistan”. La Chiesa cattolica, aggiunge, condivide la campagna per sensibilizzare la società civile su “un sistema elettorale congiunto”, soprattutto in vista delle elezioni politiche che si svogeranno nei prossimi mesi.