“Ci saremo tutti, in totale diciotto Carlotto”. Così Estela de Carlotto – presidente dell’Associazione “Abuela de Plaza de Mayo” (Nonne di Plaza de Mayo) – commenta il suo incontro con Papa Francesco che si terrà oggi in Vaticano, a Casa Santa Marta. Insieme a lei ci sarà suo nipote Ignacio Guido Montoya Carlotto, che ha vissuto per lungo tempo ignorando la sua vera identità. Infatti sua madre Laura era la figlia di Estela, desaparecida mentre era incinta.
Estela ha ritrovato suo nipote dopo 36 anni di indagini che si sono concluse lo scorso agosto. “Siamo orgogliosi del Papa argentino, e che sia la persona che è. Il Papa è motivo d’orgoglio per noi argentini. Lo abbiamo conosciuto di più ora che è Pontefice di quando stava a Buenos Aires perchè tante cose buone che aveva fatto non le conoscevamo, piuttosto si parlava di cose non buone. – –spiega la leader delle “nonne” – Non aveva parlato molto neppure sui desaparecidos. Ora sta portando avanti un apostolato molto positivo, viste le decisioni che prende e che sono una sfida per la Chiesa”.
Un incontro che ha il sapore della riconciliazione quello di Estela e di Papa Francesco. Infatti nel passato la leader delle “Nonne” non aveva avuto parole molto lusinghiere nei confronti del Ponteficie. Infatti nel 2013 la Carlotto lo aveva accusato pubblicamente di aver “collaborato con la consegna di due sacerdoti” della Compagni di Gesù ai repressori. L’Associazione “Abuelas de Plaza de Mayo” è formata da nonne che cercano i propri nipoti sequestrati e cresciuti con nomi falsi durante la guerra della dittatura argentina (1976-1983).