La Giustiniana, nuovo furto di ostie consacrate nella Diocesi di Porto-Santa Rufina: “L’atto più grave”

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“Il fatto più grave, perché tocca la presenza vera, reale del Signore nel Sacramento dell’Eucaristia”. Con queste parole è stata espressa la condanna della Diocesi suburbicaria di Porto-Santa Rufina in merito al furto di ostie consacrate dal tabernacolo della Parrocchia dell’Immacolata a La Giustiniana, lungo la Via Cassia. Un episodio sacrilego, avvenuto nella giornata di ieri, 10 luglio, a quanto pare solo pochi minuti prima dell’inizio della celebrazione: due sacerdoti della chiesa, infatti, al momento di preparare l’occorrente per l’Eucaristia, hanno notato il tabernacolo aperto e vuoto. Le telecamere di videosorveglianza, secondo quanto riportato dal comunicato stampa della diocesi, avrebbero ripreso due individui, i quali si sarebbero suddivisi i ruoli: uno dei due avrebbe infatti monitorato la situazione all’esterno, mentre l’altro portava via la pisside con le ostie.

Preghiera di riparazione

Dell’avvenuto furto è stato immediatamente informato il Vescovo, mons. Gino Reali e, allo stesso tempo, i Carabinieri. Un episodio del tutto simile era avvenuto il 22 maggio scorso, quando il tabernacolo della cappella situata nella Casa delle Suore di Carità di Nostra Signora del Buono e Perpetuo Soccorso fu allo stesso modo profanato e le ostie consacrate trafugate, suscitando lo sdegno della comunità e della Diocesi. “Il valore di quelle ostie – si legge ancora nel comunicato – purtroppo questi malfattori lo conoscono bene. Ecco perché, insieme alla regolare denuncia alle Forze dell’Ordine, il Vescovo ha subito promosso una preghiera di riparazione al Cuore di Cristo, così gravemente offeso da un gesto vergognoso, semplicemente inqualificabile. Non solo nella comunità de La Giustiniana ma in tutta la Diocesi ci saranno speciali momenti di adorazione eucaristica e Messe di riparazione”.

Il furto è avvenuto proprio nella giornata nella quale le Parrocchie della Diocesi suburbicaria festeggiavano le sante Rufina e Seconda. Al momento dell’accaduto, stando al comunicato apparso sul sito ufficiale, i due sacerdoti che hanno scoperto il furto erano impegnati in un colloquio con alcune persone, in corso di svolgimento in una stanza vicina.

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