La diocesi di Torino in soccorso dei clochard

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Sos freddo, clochard a rischio. Due senzatetto morti per il gelo nel capoluogo piemontese. Porte aperte in arcivescovado. “Bisogna avere il coraggio di fare un passo in più“, afferma l’arcivescovo di Torino. Monsignor Cesare Nosiglia offre la sua casa.

Accogliere i clochard

In una nota il presule piemontese invita tutti “coloro che ne hanno la possibilità“. A “trovare spazi per accogliere per la notte piccoli gruppi di senza dimora“. Sono due i clochard morti in strada negli ultimi giorni a causa del freddo. “Anche io lo farò”, sottolinea l’arcivescovo Cesare Nosiglia. Verrà aumentata, infatti, “l’accoglienza presso l’arcivescovado con alcuni posti nel mio stesso alloggio. E nelle camere in cui hanno soggiornato anche diversi Papi“, puntualizza la guida della diocesi di Torino.

La diocesi come intermediaria

“Non risolveremo il problema. Né vogliamo sostituirci ai soggetti che hanno il compito prioritario di sostenere le persone in necessità. Ma diamo un segno che va nel senso del Vangelo“, evidenzia il presule. “Con questo fine la diocesi si offre anche come intermediaria. Per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di aiuto“, sostiene monsignor Cesare Nosiglia.

Non restare alla finestra

“Hanno perso la vita due nostri fratelli. Vivevano in strada. L’ondata di gelo li ha uccisi. Ciò suona come un appello che il Signore manda a tutti. Ed in particolare ai discepoli di Gesù. Per non rimanere alla finestra. Ma per uscire. E aprire la porta della casa e del cuore. Con generosità”, conclude l’arcivescovo metropolita di Torino.

Gianluca Franco: