“Il Venezuela vive una crisi umanitaria, il governo è proprio fuori strada con la proposta dell’Assemblea Costituente rifiutata da tutti cittadini” ha affermato Mons. Cástor Oswaldo Azuaje Pérez, O.C.D., Vescovo di Trujillo (Venezuela), in una intervista telefonica ad un giornale locale venezuelano riportata dall’organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie.
La dittatura di Maduro
Il vescovo ha anche aggiunto che la situazione del Paese è drammatica e che il Venezuela è ormai governato da una dittatura civile-militare.
Mentre il Vescovo di Trujillo denunciava la politica del governo che continua a provocare marce di protesta del popolo ogni giorno, i Vescovi di tutta l’America, riuniti a San Salvador hanno accordato di pronunciarsi contro il governo di Maduro, ritenuto unico responsabile della mancanza di cibo e medicine nel Paese.
Secondo quanto riportato ieri dai media di El Salvador, la dura posizione dei Vescovi latino-americani è stata presa dopo che l’Assemblea del Celam ha ascoltato il rapporto del Presidente della Conferenza Episcopale del Venezuela, Mons. Rafael Diego Padron.
Le proteste di piazza
La rivolta popolare nel Paese sud americano è scoppiata nei giorni scorsi in conseguenza delle decisioni della Camera del Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj), che limitano l’immunità costituzionale e privano l’Assemblea Nazionale (An) dei suoi poteri.
“Questo è ciò che vogliono imporre qui, una dittatura verniciata di democrazia – ha commentato Mons. Roberto Lückert, Arcivescovo emerito dell’Arcidiocesi di Coro -. E’ scandalosa la quantità di gas lacrimogeni che sta usando il governo per sedare le proteste: Ma non saranno in grado di fermarle: la gente è stanca, da 18 lunghi anni il popolo vede che ogni giorno è peggio, e adesso c’è l’angoscia perché non c’è cibo, neanche sicurezza e, naturalmente, la gente non vuole questo, allora protestano, per cercare una via d’uscita da questa crisi”. Fonte: Fides