Continua il clima persecutorio ai danni dei cristiani in Cina. La rivista “Bitter Winter”, specializzata sull'argomento, ha riferito che le autorità comuniste hanno avviato un'ispezione in una chiesa della provincia cinese di Henan. Il motivo? L'esposizione dei Dieci Comandamenti appeso fuori alla porta dell'edificio.
La spedizione del regime
I 30 funzionari inviati dal governo della contea hanno contestato al pastore il contenuto del Primo Comandamento giudicato “offensivo”. Alla luce di ciò, hanno chiesto di cancellarlo o rimuoverlo dalla vista del pubblico. Una richiesta inaccettabile che inizialmente è stata rigettata al mittente dal pastore. Un credente, secondo quanto riferisce sempre “Bitter Winter” si sarebbe lamentato, dicendo: “Stanno falsificando le parole di Dio“.
La minaccia
Tuttavia, i funzionari si sarebbero mostrati inamovibili, sostenendo che il presidente Xi Jinping “si oppone a quella dichiarazione” – in riferimento al Primo Comandamento – e minacciando, di fronte alla fermezza dei fedeli, con parole inequivocabili: “Osate non collaborare? Se qualcuno non è d'accordo, sta combattendo contro il Paese“. “Questa – avrebbe continuato il funzionario – è una politica nazionale. Dovreste avere una chiara comprensione della situazione. Non andare contro il governo”. Alla fine, il foglio pubblico con il Decalogo è stato rimosso.
Cinesizzare le Scritture
Quello avvenuto a Henan è soltanto l'ennesimo episodio in cui emissari del regime chiudono chiese o tentano addirittura di modificare i contenuti della Bibbia. Bob Fu, fondatore di ChinaAid, ha parlato dell'esistenza dell'iniziativa di “Sincize” del cristianesimo, ovvero il tentativo di rendere il messaggio evangelico più compatibile con l'ideologia di Stato. Questo piano prevede anche la traduzione strumentale dell'Antico Testamento. Secondo quanto riportato Bob Fu, il governo cinese ha in programma anche di fornire un nuovo commentario per il Nuovo Testamento, usando le scritture buddiste e gli insegnamenti confuciani per difendere gli ideali socialisti. In un'udienza alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Fu – il quale è stato in Cina a settembre – ha rivelato che nelle intenzioni del regime comunista c'è la volontà di imporre “una nuova Bibbia” che “non dovrebbe apparire occidentalizzata e [dovrebbe guardare] alla Cina e riflettere l'etica cinese del confucianesimo e del socialismo”.