Aveva affermato in modo fermo il presidente della Conferenza episcopale tedesca, cardinale Reinhard Marx: “L’abuso sessuale è un crimine. Chi è colpevole deve essere punito. Troppo a lungo nella Chiesa si è negato l’abuso. Si è girato lo sguardo e si è tenuto nascosto. Chiedo perdono per tutti i fallimenti e per tutto il dolore. Provo vergogna per la fiducia che è stata distrutta. E per i crimini fatti a persone da parte di autorità della Chiesa”.
Diocesi
Ha aggiunto il capo della Chiesa tedesca: “Sento vergogna per i molti che guardano dall’altra parte. Che non vogliono accettare quello che è successo. E che non hanno pensato alle vittime. Questo vale anche per me. Non abbiamo saputo ascoltare le vittime. Questo non deve rimanere senza conseguenze! Le vittime hanno diritto alla giustizia”. Da tempo in Germania la Chiesa si impegna a difesa dell’infanzia. Un rapporto commissionato dalla diocesi tedesca di Muenster ha rivelato un drammatico quadro di almeno 300 casi di abusi sessuali sui minori fra il 1945 e il 2018, commessi da sacerdoti.
La glasnost della Chiesa tedesca
Il 90% degli abusi è stato commesso su minori di sesso maschile, in media attorno all’età di undici anni. Finora sono stati contattati 200 sospetti. Secondo i ricercatori, molte vittime non hanno mai denunciato. La maggior parte delle vittime ha contattato la diocesi a partire dal 2010. Ma in realtà gli abusi da parte dei sacerdoti erano noti fin dagli anni cinquanta. Il risultato finale dello studio è atteso nella primavera del 2022. Solo allora potrebbero essere resi noti i nomi dei sospetti degli abusi e di chi li ha coperti.