La Chiesa mobilita le missioni per assistere le vittime del Covid

Logo Interris - COMBONIANI, NEL 2017 UN ANNO DI CELEBRAZIONI PER I 150 ANNI DELLE MISSIONI

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Ottobre 2020, mese delle missioni. La Giornata Missionaria Mondiale è stata indetta da Papa Pio XI nel 1926. Da allora, ogni anno, in oltre 100 paesi del mondo, si svolge nella penultima domenica di ottobre la raccolta di offerte sostenere il lavoro della Chiesa cattolica nelle 1.100 diocesi più povere del mondo. Contro la pandemia la più grande campagna di solidarietà dei cattolici nel mondo. “Soprattutto in questi tempi di emergenza globale, è più importante che mai concentrarsi sui paesi in via di sviluppo. Non dimenticando le persone che ci vivono e dimostrandoci solidali con loro“, afferma all’agenzia missionaria vaticana Fides monsignor Wolfgang Huber, direttore di Missio München, Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie.

Missioni in prima linea

Anche prima della pandemia del coronavirus, i paesi che quest’anno sono al centro della campagna di Missio in occasione del Mese Missionario (Niger, Mali e Burkina Faso)  erano già tra le regioni più povere del mondo. Il duro lockdown causato dalla pandemia li ha colpiti con tutta la sua forza. “Il motto di quest’anno ‘Solidarietà per la pace e la coesione’ riafferma la nostra responsabilità reciproca, soprattutto ai tempi del Coronavirus, soprattutto come cristiani” sottolinea a Fides il direttore nazionale. Le iniziative di Missio nel Mese Missionario quest’anno si svolgeranno in parte virtualmente.

In Mali, Niger e Burkina Faso

A causa della particolare situazione sanitaria globale, gli ospiti di Mali, Niger e Burkina Faso prenderanno parte a quattro conferenze virtuali organizzate da Missio in modalità online. Un ospite speciale sarà tuttavia presente in Baviera. Monsignor Jonas Dembelé, vescovo di Bamako in Mali, arriverà a Monaco all’inizio di ottobre e prenderà parte a vari eventi e conferenze, dopo la quarantena obbligatoria. “I nostri partner per i progetti in Africa occidentale stanno facendo tutto il possibile per la promozione della pace. Durante un viaggio di una nostra delegazione in Senegal, abbiamo visto che solidarietà e dialogo interreligioso non sono solo parole vuote. Fra cristiani e musulmani esiste uno scambio ravvicinato che avviene nella vita di tutti i giorni” evidenzia Wolfgang Huber.

Paola Anderlucci: