La Chiesa invoca sicurezza in Nigeria

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Cristiani vittime, sicurezza inesistente. Sul piano dell’Evangelizzazione, i Vescovi della Provincia Ecclesiastica di Ibadan esprimono apprezzamento per il Documento di Kampala. Uscito dal Simposio delle Conferenze Episcopali dell’Africa e del Madagascar (SECAM). Ed esortano i leader della Chiesa nel Paese a trarne vantaggio nella loro missione di evangelizzazione. “Affinché gli sforzi di evangelizzazione degli ultimi 50 anni in Africa possano essere ulteriormente alimentati“.

Grido d’allarme

Sos sicurezza per la Chiesa in Nigeria. Un forte appello contro le violenze anticristianie è arrivato prima da un sacerdote nigeriano attraverso Vatican news. Don Joseph Bature Fidelis esprime tutto il suo dolore e la sua preoccupazione per i cristiani in Nigeria: “Italia, Europa, aiutateci. Non state zitti di fronte allo sterminio dei cristiani nigeriani”. Poi l’allarme dell’episcopato. “Con la realtà attuale è diventato più che mai necessario chiedere la revisione dell’architettura di sicurezza della Nigeria”, affermano a Fides i vescovi della Provincia Ecclesiastica di Ibadan.

Senza sicurezza

L’insicurezza colpisce aree sempre più vaste della Nigeria. Ciò sta suscitando sconforto e risentimento nei confronti delle autorità federali. “Date le promesse elettorali dell’attuale governo. E i focolai d’insicurezza che eruttano in tutto il Paese. E’ un peccato che il governo federale sia rimasto insensibile a queste sfide” scrivono i vescovi. “Di conseguenza, facciamo sfilare un esercito nigeriano. Che non è stato in grado di controllare efficacemente le atrocità di Boko Haram. Per oltre un decennio”. Il rischio è la formazione di milizie e di gruppi locali di autodifesa.

Milizie

“Tale modo di governo si adopera per proteggere gli interessi di un segmento della popolazione- evidenzia l’episcopato nigeriano-. A scapito della sicurezza della vita e della proprietà della maggioranza. Così si rende inevitabile l’emergere di milizie e di leader auto-nominati”. Secondo i vescovi, però, alcune iniziative potrebbero essere utili complementi alle forze di sicurezza statali e federali. Come il South Western Security Network (SWSN), noto come Amotekun.

Gianluca Franco: