La Chiesa digitale in aiuto dei genitori

Logo Interris - Cuneo, oltre 100 minori adescati sul web: ai domiciliari un dirigente sportivo

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Cuneo, oltre 100 minori adescati sul web: ai domiciliari un dirigente sportivo

Il supporto ai genitori da parte della Chiesa in Rete. “Quanto i genitori devono controllare l’uso dei social da parte dei figli?”. A porsi l’interrogativo è Rosy Russo, ideatrice e presidente dell’associazione “Parole O_stili”, nel corso del webinar la presidente della associazione ha sottolineato più volte la necessità che la Chiesa comunichi attraverso i social.

Web, il ruolo dei genitori-

“Perché i giovani stanno sui social? Perché non hanno un’alternativa valida. Perché come Chiesa non ci stiamo interrogando su questo?”. Russo, riferisce il Sir, ha poi parlato del “Manifesto della comunicazione non ostile”. Un decalogo stilato dalla associazione tradotto in 34 lingue. “Il manifesto è ovunque tranne che nella Chiesa – afferma-. Non riusciamo a entrare perché la Rete viene vista come luogo che non appartiene. La comunicazione è fondamentale. Le parole sono importanti. E come Chiesa dobbiamo capire che la Rete è un luogo dove incontrare i giovani. Dobbiamo imparare a parlare in maniera semplice alle persone. In particolare ai ragazzi. Come cristiani dobbiamo dire che la rete è un luogo che va abitato”.

Polizia delle comunicazioni

Stare con gli altri

“Noi– dice Russo – non possiamo non sapere. Possibile che scegliamo con grande cura il miglior corso di inglese. E poi lasciamo 5-6 ore davanti i social? Dobbiamo sapere quali sono i social media o come funziona Instagram. Lo dico da madre e da cristiana. La Rete è un luogo che ci invita a stare con gli altri. In questo momento storico, da cristiani dobbiamo essere anche là. I ragazzi guardano gli adulti per capire cosa possono e non devono fare. Noi siamo degli ‘sfigati’ per loro. E non ci parleranno mai delle cose che succedono in Rete. Ricordiamo che ciascuno di noi è un piccolo influencer. Ciascuno può influenzare in maniera positiva chi è vicino. Anche all’interno della Chiesa è arrivato il momento di diventare dei buoni esempi nella Rete”.

Paola Anderlucci: