Gli abbiamo chiesto perdono e ora lo facciamo di nuovo pubblicamente, a nome della Chiesa chiedo perdono alla vittima, ai suoi genitori e alla società per quanto accaduto”. A parlare è l'arcivescovo di San Salvador, José Luis Escobar Alas, e il riferimento è a quanto sarebbe accaduto a un giovanissimo ragazzo di El Salvador, appena 13enne, il quale sarebbe rimasto vittima di presunti abusi sessuali da parte di un sacerdote. L'adolescente ha denunciato il suo presunto aggressore e questi, a seguito di un'indagine, è stato tratto in arresto venerdì scorso per essere messo sotto processo con le accuse di abuso sessuale continuo di minore, pagamento per atti sessuali, corruzione di minore o persona incapace.
Processo al via
Il sacerdote in questione è parroco della Chiesa di Nuestra Senora del Pilar, nel comune di Zaragoza, 20 chilometri a sud di San Salvador e, secondo la Procura, avrebbe iniziato ad abusare del ragazzo circa due anni fa, nella chiesa di Zaragoza. La scoperta di quanto accaduto è stata fatta dai genitori del ragazzo, i quali avrebbero smascherato il sacerdote attraverso alcune chat nelle quali avrebbe chiesto al 13enne delle foto senza abiti. L'arcivescovo di San Salvador ha spiegato di aver ricevuto la denuncia del giovane e di essere pronto a iniziare il processo canonico. Nel frattempo, al sacerdote sono state sospese tutte le sue facoltà.
I precedenti
Non è la prima volta che la Chiesa salvadoregna viene a trovarsi al centro di scandali di questo tipo: nel 2016, infatti, tre sacerdoti erano stati destituiti dalla Chiesa cattolica perché ritenuti colpevoli di abusi sessuali su minori, a fronte di un caso esploso nel 2015 e riguardante un sacerdote accusato di aver praticato violenza ai danni di una ragazza di soli 17 anni. Anche in quell'occasione, l'arcivescovo di San Salvador sollevò il prete coinvolto da tutte le sue funzioni. “Quanto accaduto ci fa molto male – ha spiegato ancora mons. Escobar -. La Chiesa è la madre di tutti i suoi figli e si prenderà cura di tutti, ma principalmente dei piccoli”.