La carità della Chiesa in Africa. Una voce di speranza dal Togo

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Le linee guida della resistenza al Covid della Chiesa in Togo sono sintetizzate da monsignor Barrigah Bènissan, arcivescovo di Lomè. La Chiesa nel piccolo paese dell’Africa occidentale affronta con “carità e solidarietà” la pandemia. “Il nostro comportamento pastorale durante l’emergenza sanitaria può essere riassunto in quattro parole. Prevenzione, preghiera, vita pastorale, condivisione“, spiega il presule all’agenzia missionaria vaticana. L’anno appena concluso è stato difficile e complicato per i tanti problemi che il Togo ha avuto.

La Chiesa della sopravvivenza

“Le ripercussioni della pandemia si sono fatte sentire anche da noi a Kolowaré. Dove l’esercito armato gira ed è spesso presente in modo pesante”, racconta a Fides padre Silvano Galli. Evidenzia il sacerdote della Società per le Missioni Africane: “Dalle elezioni contestate dai diversi settori della società che hanno visto la conferma alla guida del Paese del presidente Faure Gnassingbé. Al sopraggiungere del Covid. Che in qualche modo ha fatto passare sotto silenzio la crisi politica. La gente qui a Kolowaré si preoccupa prevalentemente di come sopravvivere”.

Per una società più umana

Secondo la testimonianza del missionario, i cristiani togolesi sperano che questo nuovo anno appena iniziato inviti tutti ad aprire la finestra sulla speranza. In qualunque situazione si trovi, nella preghiera e nell’azione. L’auspicio è che la situazione politica paralizzata, porti ad un dialogo tra i protagonisti. E che i togolesi “smettano di cercare affannosamente le cose materiali“. Per dedicarsi di più alla condivisione dei beni e alla serenità. E “si mettano in ascolto gli uni degli altri. Per provare maggior empatia. Nell’ottica di una società più umana”, conclude padre Silvano Galli.

Paola Anderlucci: