Procede alla Mecca il seminario sul tema “L’islam e la lotta contro il terrorismo”; all’apertura il principe Khaled Al-Faisal, governatore della città ha letto un discorso del re saudita Salman. In esso il monarca custode dei due luoghi santi dell’islam (Mecca e Medina) ha affermato che “il terrorismo è una piaga prodotta da un’ideologia estremista”. Esso è “una minaccia alla comunità musulmana e al mondo intero” perchè sta portando a vedere i musulmani come dei “colpevoli e una fonte di paura e di preoccupazione” per le nazioni islamiche e quelle non islamiche.
Ahmed al-Tayeb, il grande imam di Al-Azhar, la più autorevole università del mondo islamico sunnita, ha dichiarato che è urgente stilare un nuovo curriculum di studi per evitare una “cattiva interpretazione del Corano e della sunna” e correggere “concetti falsi e ambigui”. Vi è stata un’accumulazione storica di tendenze estremiste”, che hanno portato alcune persone ad abbracciare una forma errata dell’islam. “L’unica speranza per recuperare l’unità della nazione musulmana – ha aggiunto Ahmed al-Tayeb – è di contrastare in scuole e università questa tendenza a bollare i musulmani come miscredenti”.
Il discorso avviene proprio dopo tutte le esecuzioni che lo Stato islamico ha compiuto, nel disegno di “purificare” l’islam e di combattere i suoi nemici. Il leader spirituale non ha citato in modo esplicito lo Stato islamico, ma ha parlato di “gruppi terroristi che hanno scelto pratiche selvagge e barbare”. Parlando poi delle tensioni in Medio oriente egli le ha attribuite a una cospirazione da parte di “un nuovo colonialismo globale alleato al sionismo mondiale” che sfrutta le “tensioni confessionali” presenti in Iraq, Siria, Yemen e Libia.