Insieme per dare speranza” è il titolo dell'incontro promosso dal Movimento dei Focolari, che vedrà la partecipazione di circa 600 persone da 23 nazioni, di fede cristiana e musulmana, presenti al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo dal 19 al 22 aprile. In particolare, sabato 21 si parlerà di come cristiani e musulmani possono condividere valori e operare insieme per il bene comune, che si tratti di famiglia, ambiente, etica, mass media, arte e cultura, impegno sociale.
“In un contesto sociale segnato, soprattutto in Occidente, dalla paura del diverso, dal pregiudizio e dalla diffidenza che erige muri e da una narrativa che alimenta lo scontro e la separazione – spiega una nota dei Focolari – la testimonianza di un impegno condiviso fra cristiani e musulmani uniti per la pace, la solidarietà, lo sviluppo, l’armonia fra persone di fedi, culture e tradizioni diverse, lancia un messaggio controcorrente e getta semi di speranza. Vivere insieme nella concordia, nel rispetto, nella solidarietà e nella pace si può. E anche lavorare insieme è possibile, condividere obiettivi comuni e cooperare per raggiungerli, senza indebolire la propria identità e il proprio patrimonio di valori, ma nel confronto leale e schietto rafforzando la conoscenza reciproca e il rispetto, privilegiando ciò che unisce rispetto a ciò che divide”.
Un'iniziativa pienamente inserita nel carisma dell’unità della fondatrice del Movimento, Chiara Lubich, che il 18 maggio 1997, in un discorso tenuto nella Moschea Malcolm X di Harlem (New York), stringeva con l’imam Wallace Deen Mohammed e con la comunità musulmana locale un patto per lavorare insieme per la pace e l’unità: “Ho sperimentato qui una profonda fraternità – disse Chiara Lubich – È qualcosa di straordinariamente bello che non può essere che opera di Dio. Egli ci ha fatto veramente una sola famiglia per i suoi piani”.
Nel solco di quella esperienza e delle iniziative per il dialogo islamo-cristiano che nacquero in vari Paesi, l’incontro prossimo a Castel Gandolfo vuole essere un nuovo passo nel cammino verso la fraternità universale, un segno di speranza per l’umanità. “L’educazione religiosa è attenzione alla pace” sostiene Adnane Mokrani, docente alla Gregoriana e al Pontificio Istituto di studi arabi e d’islamistica (PISAI) e presidente del Cipax, che sarà presente al convegno. “In questa prospettiva non ci deve essere separazione ma solidarietà, collaborazione, unità tra gli uomini di diverse fedi che sono chiamati a lavorare insieme per il bene comune dell’umanità, a servire tutti senza distinzione”.
Per il teologo focolarino Piero Coda, preside dell’Istituto universitario Sophia di Loppiano (FI): “Il disegno di Dio sull’umanità è un disegno di pace, di amore e di unità” e “in tutte le religioni è insita una vocazione alla pace”. E ancora: “Questa via del dialogo è la via maestra per essere fedeli al messaggio di Gesù e per contribuire all’unità della famiglia umana”. Tra gli interventi sono previsti quelli di Maria Voce, presidente dei Focolari, del cardinal Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, di Abdullah el Radwan, responsabile del Centro Islamico Culturale d'Italia, di Izzedin Elzir, presidente dell'UCOII, e di Mohammad Shomali, direttore del Centro islamico di Londra.