In momenti difficili come quello attualmente vissuto dal Nicaragua, la gente vede nella Chiesa un sostegno, un volto amico. È quindi fondamentale sostenerla e soprattutto coloro che nella Chiesa sono più vicini alla gente: i parroci ed i sacerdoti in genere”. Così il cardinale Mauro Piacenza, presidente internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre, sottolinea l’importanza della campagna di intenzioni di Sante Messe per il Nicaragua lanciata dalla sezione italiana della Fondazione pontificia.
In seguito ad un colloquio avuto la scorsa settimana con il cardinal Leopoldo José Brenes Solorzano, in cui l’arcivescovo di Managua indicava questa come una delle forme di aiuto più efficaci a sostegno della Chiesa nicaraguense, Acs-Italia si rivolge ai propri benefattori chiedendo loro di mostrare vicinanza ai sacerdoti e dunque alla popolazione del Paese latinoamericano, facendo celebrare delle Sante Messe secondo le loro intenzioni. “Un aiuto fondamentale per i ministri di Dio – afferma il Cardinale Presidente internazionale di Acs – perché permette loro di vivere di quello di cui dovrebbero vivere, ovvero l’altare. Inoltre la Santa Messa ha un valore infinito per tutti e per tutto o ed è il primo contributo alla pace. Un contributo ora più che mai essenziale per tutti i nicaraguensi”.
Nonostante le gravi difficoltà e le tensioni con il governo di Daniel Ortega, i vescovi del Nicaragua hanno deciso di proseguire le trattative del Dialogo nazionale. Acs continua a seguire da vicino l’evolversi degli eventi e a dare voce alla Chiesa locale. “Un compito centrale della missione di Acs che si accompagna all’aiuto concreto – aggiunge il cardinal Piacenza – è quello di fornire informazioni costanti per stimolare la preghiera e l’attenzione di tutta la comunità cristiana e del mondo stesso verso drammi così crudeli e barbari”. Preghiera, informazione e azione. Queste da sempre le tre direttrici che guidano l’opera della Fondazione. Sono infatti numerose anche le campagne di preghiera per la Chiesa che è in Nicaragua lanciate da molte delle 23 sedi nazionali che Aiuto alla Chiesa che Soffre ha in tutto il mondo, e in particolare dal non distante ufficio di Città del Messico. “La preghiera è il pane di cui vive la Chiesa e il motore di tutto – nota il porporato – è il primo pane, la prima forma di sostegno. Poi ovviamente dobbiamo pensare anche al resto”.